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INTERVISTAMichele Ferrari, dai videoclip di Zucchero a regista di Cento Vetrine, stasera presenta il suo primo romanzo

11.12.05 - 17:46
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Michele Ferrari, dai videoclip di Zucchero a regista di Cento Vetrine, stasera presenta il suo primo romanzo

LUGANO - Ha iniziato come fotografo realizzando le copertine dei dischi di noti cantanti italiani, poi è passato ai videoclip lavorando con Zucchero, Biagio Antonacci, Ridillo, Gianni Morandi. Per quest'ultimo ha pure scritto una canzone  "Corre più di noi" contenuta nel suo ultimo cd, e oggi è alle prese con la regia di una soap opera di successo trasmessa dalle Tv italiane, "Cento Vetrine". Michele Ferrari ha però deciso di  buttarsi anche in un'avventura editoriale. Un'avventura termianta quattro mesi fa con la pubblicazione del suo primo romanzo: "Il segno dell'elastico", edito da Pendragon.

Lunedì sera Ferrari sarà ospite all'Università della Svizzera Italiana (USI) alle 18.30 (aula 11) per presentare il suo libro. Un incontro dal titolo "Il segno  dell'elastico - memoria e nostalgie dei nostri  viaggi", organizzato dall'USI e dalla  Scuola del viaggio, dove Ferrari è docente di memoria del viaggio.
E di viaggi e memorie il suo libro è pieno. La storia è quella di Billi, che fin da piccolo nutre un sogno, quello di sposarsi e festeggiare il suo matrimonio in modo insolito e indimenticabile. Ora che ha quasi quarant'anni questo desiderio sta per diventare realtà: ha organizzato una festa originale che tutti i suoi invitati ricorderanno per sempre. La mattina stessa della cerimonia, sull'onda dell'emozione, l'intera sua vita gli si ripresenta davanti agli occhi come in un film, pieno di flash back e colpi di scena. Un mondo variopinto e di avventure indimenticabili fra Emilia, Riviera romagnola ed Europa. Quando tutto sembra avviarsi alla conclusione più felice, il destino però ha in serbo un brutto scherzo, ed arriva il classico colpo di scena.

"È un romanzo  molto ironico, scorrevole - ci racconta Michele Ferrari - che mette in moto una serie di ricordi e di dinamiche legate all'adolescenza e ai viaggi".

Per capire il senso del titolo del romanzo è lo stesso autore a venire in nostro aiuto: "Il protagonista ha una forma di feticismo per gli elastici delle mutande. Questo è legato al fatto che il libro è  scritto in due tempi: il tempo narrante inerente all'adolescenza, e quello invece relativo al matrimonio. Due tempi che si alternano  in modo sinuoso come farebbe appunto un elastico, e in tutto questo si innescano i ricordi del protagonista, ricordi concatenati tra loro. C'è tutta un'attività di 'tira e molla' che ricorda molto una molla, un elastico appunto".

Quale è stata invece la molla che ti ha spinto a buttarti nella scrittura, dopo un passato da regista?
"Il desiderio di realizzare un film.  Ho scritto il libro nella speranza di farne un film, e ci sono buone possibilità che ciò avvenga".

Visto che hai provato entrambe le esperienze, cosa è più gratificante: stare dietro a una macchina da presa o dietro a un Pc e scrivere un libro?
"Sono due esprienze molto diverse. Nella mia attività di regista ho sempre lavorato insieme ad altre persone: un lavoro di equipe per portare a termine un'opera corale. Con il libro invece c'è stato un registro completamente diverso: ho lavorato da solo, chiuso nella mia stanza, ed era un continuo parlare tra me e i personaggi presenti nella mia mente. Un'esperienza che mi ha catturato molto fin da subito. Per molti mesi i miei unici compagni sono stati i personaggi che raccontavo nel libro".

Copertine di dischi, videoclip, autore di canzoni, regista e ora un libro. Tante esperienze diverse tra loro, come sei riuscito a destreggiarti in tutti questi generi?
"Ho sempre amato molto la musica, sin da piccolo. È una passione che ho ereditato da mio padre. È stata la mia colonna sonora. Poi ho studiato veterinaria, ma ho sempre sentito in mè l'impulso della fantasia creativa. Inizialmente mi sono dedicato alla realizzazione fotografica delle copertine dei dischi, da qui ai videoclip il passo è stato breve. Ho anche  diretto per cinque anni un canale musicale come Match Music, sono stato capo dipartimento di Fabrica nel periodo di Oliviero Toscani, e infine regista. In realtà non mi è mai sembrato di cambiare lavoro perchè sia quando ero fotografo che regista ho sempre cercato di creare un ambiente per poi riprenderlo o attraverso la fotografia o attraverso la macchina da presa".


Salvo Feo


Michele Ferrari
"Il segno dell'elastico"
conferenza  ore 18.30 Università della Svizzera italiana aula A11.

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