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LifestyleÈ egoistico volere dei figli?

26.04.22 - 11:10
Uno studio dimostra che nessun’altra scelta di vita influenza il clima tanto quanto quella di avere o non avere figli.
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È egoistico volere dei figli?
Uno studio dimostra che nessun’altra scelta di vita influenza il clima tanto quanto quella di avere o non avere figli.
Possiamo ancora volere un bambino? Sì, spiega l’esperta del clima dell’ETH.

Figli e clima

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Questi sondaggi non hanno, ovviamente, un valore statistico. Si tratta di rilevazioni aperte a tutti, non basate su un campione elaborato scientificamente. Hanno quindi l'unico scopo di permettere ai lettori di esprimere la propria opinione sui temi di attualità.

Qual è il modo più efficiente per ridurre le emissioni personali di CO2? Nel 2017, i ricercatori dell’università svedese di Lund hanno cercato una risposta a questa domanda. Hanno comparato gli effetti del riciclaggio, dell’alimentazione vegana, della mobilità senz’auto, della rinuncia ai voli aerei e di una vita senza figli. «Sappiamo che è una scelta molto personale», ha spiegato la co-autrice Kimberly Nicholas, «ma non possiamo ignorare gli effetti sul clima causati dal nostro stile di vita.»

Situazione di partenza: le emissioni di CO2 pro-capite devono essere ridotte a meno di 2,1 tonnellate all’anno entro il 2050. Secondo gli esperti di tutto il mondo ciò è assolutamente necessario poiché la metà della popolazione mondiale è «gravemente minacciata» dagli effetti della crisi climatica. Secondo le ultime ricerche, un miliardo di persone che abitano le aree costiere è minacciato da inondazioni. L’estinzione di massa di specie come alberi e coralli è già iniziata.

La nascita del movimento Birth Strike

Cosa può fare ognuno di noi? I ricercatori dell’università di Lund sono arrivati alla conclusione che un’alimentazione vegana permette di risparmiare circa 0,8 tonnellate di CO2-equivalenti all’anno. Ogni volo atlantico risparmiato evita 1,6 tonnellate e un anno senza l’auto addirittura 2,4 tonnellate. La decisione con la maggiore influenza è però una sola: rinunciare ad avere figli. Per ogni figlio in meno che decidiamo di avere, risparmiamo 58,6 tonnellate di CO2-equivalenti all’anno.

Due anni dopo la pubblicazione dello studio, la britannica Blythe Pepino ha dato vita al movimento «Birth Strike». Le possibili conseguenze della crisi climatica (carestie, violenza e guerra) sono fonte di grande preoccupazione per la musicista. «Siamo un gruppo di persone che si sentono troppo insicure per decidere di avere figli», spiega Pepino in nome di tutti i partecipanti al movimento.

«Un futuro più luminoso è possibile»

Anche Sonia Seneviratne condivide queste preoccupazioni. La professoressa dell’ETH è una delle più famose ricercatrici sul clima a livello mondiale. Lavora ad esempio al rapporto IPCC del gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico. «Un bambino nato nel 2020 vivrà sette volte più ondate di canicola rispetto a chi è nato nel 1960», ha spiegato brevemente durante una conferenza. Ha concesso però anche una via d’uscita: «per evitarlo, occorre fissare obiettivi più severi per la riduzione delle emissioni di CO2.» Vista la situazione attuale, non è però ottimista.

Al contrario della fondatrice del movimento Birth Strike, Blythe Pepino, Sonia Seneviratne ha deciso di avere figli. Non in risposta alla crisi climatica, come accennato, ma per decisione personale. «Per me non avere bambini avrebbe significato non credere più nel futuro.»
Nonostante la mancanza di ottimismo, la speranza rimane. Un futuro più luminoso è ancora possibile. Come? «Dobbiamo semplicemente riuscire a costruire un mondo in cui non sia più necessario utilizzare vettori energetici fossili.»

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