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#NOISIAMOILFUTUROGli aerei decolleranno grazie al CO2

03.04.21 - 08:00
Il visionario progetto Zenid punta a trasformare il CO2 in carburante per gli aerei.
Zürich Airport
CO₂ come carburante: presto gli aerei potranno decollare riutilizzando una parte del biossido di carbonio prodotto dai loro stessi motori.
CO₂ come carburante: presto gli aerei potranno decollare riutilizzando una parte del biossido di carbonio prodotto dai loro stessi motori.
Gli aerei decolleranno grazie al CO2
Il visionario progetto Zenid punta a trasformare il CO2 in carburante per gli aerei.
Dietro quest’idea troviamo un’impresa svizzera che ha fatto della svolta climatica il suo cavallo di battaglia.

Suona un po’ come il famoso moto perpetuo, la macchina meravigliosa che produce da sé l’energia che consuma e quindi può funzionare in eterno. Naturalmente, una tale meraviglia è fisicamente impossibile. A essere possibile è invece un progetto che punta a qualcosa di davvero simile e prende il nome di Zenid. Zenid mira a produrre carburante per aerei a partire da CO2 e acqua filtrati dall’aria. Quello che esce dal tubo di scarico, viene quindi riversato nel serbatoio. O per dirla in altro modo: l’aria che ci circonda diventa materia prima per la produzione di carburante.

Zenid si basa su una tecnologia sviluppata dall’impresa svizzera Climeworks.
L’impresa ha sede a Zurigo-Oerlikon e costruisce impianti che filtrano il CO2 dall’aria. Il biossido di carbonio così ottenuto viene quindi messo a disposizione per essere riutilizzato oppure immagazzinato sottoterra. «Con Zenid vogliamo mostrare che è possibile produrre carburante grazie al CO2 », spiega Daniel Egger, direttore delle vendite di Climeworks. L’impresa ha quindi avviato collaborazioni con numerosi partner tra cui l’aeroporto di Rotterdam dove è attualmente attivo un impianto sperimentale. «In ambiti ristretti abbiamo già potuto verificare che la tecnologia funziona», spiega Egger. All’aeroporto è stato quindi installato un impianto sperimentale con l’intento di mostrare che la produzione di carburante è possibile anche su ampia scala.

Meglio della classica benzina
Ma come si può ottenere carburante dall’aria? «Abbiamo semplicemente invertito il processo di combustione del carburante», spiega Egger. Dalla combustione della benzina si ottengono energia, CO2 e acqua. L’impianto di Climeworks filtra il CO2 dall’aria. Grazie alle energie rinnovabili, il CO2 e l’acqua vengono combinate, tramite processi chimici, con lunghe molecole a catena di idrocarburi che fungono da sostituto sintetico al petrolio e ritrasformati in carburante. «Per un litro di carburante occorrono circa tre chilogrammi di CO2 », spiega il direttore delle vendite. «Il processo è molto pulito», dichiara Egger, e non produce rifiuti. Anche l’energia consumata proviene da fonti rinnovabili. Il cherosene prodotto in questo modo è inoltre più pulito del classico carburante e offre un valore energetico migliore.

Restano però ancora tanti ostacoli da superare: la sfida più grande è rappresentata dai costi, spiega Egger. Gli impianti sono attualmente ancora molto costosi. I progetti come questo si basano quindi su fondi per la ricerca e investimenti orientati al rischio. Le possibilità di successo sono tuttavia molto elevate, dichiara Egger. Tra i potenziali utilizzatori, Egger vede principalmente i trasporti aerei e navali ed eventualmente un utilizzo di nicchia per il traffico stradale.

Si tratta di un progetto che intende sviluppare ulteriormente l’economia circolare, spiega il direttore delle vendite di Climeworks. Per fermare i cambiamenti climatici, occorre ridurre il consumo di risorse. Egger ne è convinto: «la tecnologia circolare è il futuro». Ed è ciò che ci porta sempre più vicini al moto perpetuo.

 

Climeworks
L’impresa svizzera Climeworks è stata fondata nel 2009 dai dottorandi del Politecnico di Zurigo Christopf Gebald e Jan Wurzbacher. Entrambi amanti della montagna, i due studenti sono rimasti scioccati dallo scioglimento dei ghiacciai e dagli effetti visibili dei cambiamenti climatici. Oggi Climeworks conta 130 collaboratori e gestisce 14 impianti. In Islanda, l’impianto «Orca» filtrerà ogni anno 4000 tonnellate di CO2 dall’atmosfera. Un impianto di Coca Cola a Hinwil utilizza il CO2 ottenuto come acido carbonico per le bevande gasate.

 

Ridurre le proprie emissioni di CO2
Sul suo sito web, Climeworks offre la possibilità di cofinanziare la rimozione del CO2 dall’aria. Otto franchi al mese permettono ad esempio di rimuovere 85 chilogrammi di CO2 all’anno. Per 55 franchi al mese i chilogrammi diventano addirittura 600 all’anno. Grazie a questi fondi è possibile coprire i costi di gestione degli impianti.

 

#NOISIAMOILFUTURO
Il movimento nazionale #NOISIAMOILFUTURO è sostenuto da rinomate imprese svizzere e da SvizzeraEnergia. L’obiettivo è invogliare la popolazione svizzera ad organizzare le proprie giornate in maniera più efficiente dal punto di vista energetico e ad impegnarsi attivamente per i temi dell’energia e della protezione del clima. In qualità di partner media, 20 minuti sostiene #NOISIAMOILFUTURO con approfondimenti, reportage e quiz.

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