Cerca e trova immobili

CANTONEL'edilizia ticinese archivia definitivamente la LIA

16.11.18 - 11:25
Le 13 associazioni affiliate all'Unione Associazioni dell'Edilizia hanno deciso di rinunciare a lanciare un referendum contro l'abrogazione decisa dal Gran Consiglio
Ti Press
L'edilizia ticinese archivia definitivamente la LIA
Le 13 associazioni affiliate all'Unione Associazioni dell'Edilizia hanno deciso di rinunciare a lanciare un referendum contro l'abrogazione decisa dal Gran Consiglio

GORDOLA - Le 13 associazioni professionali affiliate all'Unione Associazioni dell'Edilizia (UAE) hanno deciso di rinunciare a lanciare un referendum popolare contro l'abrogazione della Legge sulle imprese artigianali (LIA). «Dopo una prima discussione di fondotenutasi lunedì - spiega l'Unione - è stato concesso un ulteriore termine per esprimere la propria posizione in merito a questa importante opportunità. Il termine in questione scadeva questa mattina e le risposte rientrate dalle varie associazioni hanno decretato – a maggioranza – di non procedere con il lancio di un referendum».

Una decisione, precisa ancora l'UAE, scaturita essenzialmente «dall’indiscutibile mancato convinto sostegno da parte della maggioranza politica e dall’esaurimento delle energie, investite senza risparmio per salvaguardare una legge fortemente voluta e per combattere un’opposizione basata semplicemente sulla demagogia e che non ha saputo proporre alternative concrete».

Bastoni fra le ruote - A mettere i bastoni fra le ruote alla LIA sarebbero state, fra le altre cose, le affermazioni false che vertevano sull'incostituzionalità della legge che, al contrario, non è mai stata sancita: «Semmai l’incompatibilità (di alcuni aspetti) della LIA è riferita alla Legge federale sul mercato interno (LMI), che è tutt’altra cosa». Per l'UAE sarebbe stata sufficiente un’esclusione – come per altro indicato dalla COMCO – delle imprese d’Oltralpe e uno degli aspetti deboli fondamentali sarebbe stato risolto.

Apprezzamento politico nullo - In conclusione, l'Unione Associazioni dell'Edilizia, non lesina qualche frecciatina all'indirizzo della politica, rea di «aver chiuso la porta quando è stato chiesto un dialogo»e di aver scelto un’altra strada, «tutta in salita e poco opportuna».

Si tratterà ora di trovare altre strade per la messa in valore dell’artigianato del nostro Cantone. In questo senso l’Unione Associazioni dell’Edilizia conferma la propria disponibilità a collaborare ulteriormente, «ma non nel ruolo di comparsa come spesso accaduto in questa stagione politica».

 

 

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

ciapp 5 anni fa su tio
eh ora avranno il problema di trovare un nuovo collocamento urgente hai 4 gatti !!! ma a chi ha dovuto chiudere per colpa di una legge illegale ????? aprile é vicino!!

ugobos 5 anni fa su tio
Risposta a ciapp
si incredibile visto il servizio? roba da matti. per 9 posti di lavoro??? quelli non facevano niente solo danni.

tip75 5 anni fa su tio
ora dovrebbero dimettersi i nostri 5 moschettieri e eleggere qualcuno che faccia gli interessi del popolo prima dei propri e che sappia lavorare

patrick28 5 anni fa su tio
Bravi ! Economia libera !!!!

TI72 5 anni fa su tio
Quando abbiamo politici che a inizio legislatura si portano il pianoforte in ufficio, c'è qualcosa che non va, quando abbiamo politici che non sanno cosa accade nei dipartimenti che dirigono c'è qulche cosa che non va, quando i politici sono sempre in televisione, o ad un evento qua e uno la c'è qualcosa che non va, quando lavora questa gente? Quando passano il tempo con le loro famiglie? Con le persone comuni? A meno che loro dispongono di giornate di 72 ore......il mio pensiero in base ai fatti quotidiani mi induce a pensare che hanno un grosso ego di apparire e incassare il più possibile, e non per il bene dei cittadini

TI72 5 anni fa su tio
@kowalski, se il cantone e commissione LIA al posto di inventarsi certe ordinanze e per lo più illegali! Perchè non investono nella formazione dei nostri artigiani? Ci sarebbe meno bisogno di mano d'opera straniera, ne risulterebbe in meno traffico in più introiti per le casse pubbliche. Mica fare i corsi ai disoccupati che poi a loro non servono nella vita lavorativa, ma concentrarsi su quei posti di lavoro dove dicono che la nostra manodopera non è qualificata, e investire in corsi professionali per dare una reale chance lavorativa ai nostri cittadini.Qualcosa non quadra nei ragionamenti di certe persone.

TI72 5 anni fa su tio
Una legge fatta ad hoc per le grosse imprese, infattibsono loro che l'hanno studiata e stipulata, e che ha messo in ginocchio i piccoli artigiani! La questione è che abbiamo una politica corrotta a tutti i livelli a parte qualche piccola eccezione. La politica dovrebbe essere quella che mette i paletti tra le grosse imprese e i piccoli artigiani di modo che si abbia una concorrenza leale e non basata su chi a più mezzi e conoscenze altolocate. E i politici vanno invece a braccetto con queste grosse imprese, anche perchè molti ne sono titolari, in più se si va a vedere il registro di commercio quasi tutti i politici fanno parte di vari consigli di amministrazione a destra e a manca, non è un conflitto di interessi? Si potrebbero mettere delle leggi semplici e chiare senza inventarsi ciofeche fasciste come la LIA

ugobos 5 anni fa su tio
siete molto fortunati che il 99 % della popolazione ticinese non sa cosa avete fatto realmente. avete fatto chiudere molte piccole ditte e i giovani bloccati a lavorare in proprio. ma vergognatevi. adesso una bella lista di chi sostiene queste porcherie. e 0 lavori

Kowalski 5 anni fa su tio
Risposta a ugobos
Io ho una piccola impresa attiva in Ticino dagli inizi del 1980, ti assicuro che sbarcare il lunario non é facile al giorno d’oggi, ma artigiani con scarsa conoscenza del proprio mestiere rovinano il mercato interno, ne abbiamo molti anche in Ticino.... secondo me un minimo di conoscenza supplementare a livello di scuola superiore sarebbe la soluzione giusta, vuoi aprire l’azienda il titolo minimo di studio richiesto é un certificato di formazione professionale riconosciuto dall’ufficio federale della formazione professionale. Questo anche per le imprese estere.

ugobos 5 anni fa su tio
Risposta a Kowalski
vorra dire che non lavori bene o fai lavori che tutti fanno se hai problemi. non si fa cosi. impegnati e pensa meno ai soldi e arriveranno. non si combatte la concorrenza con leggi illegali. e se per te formazion vuol dire lasciare a casa i ticinesi e prendere frontalieri interinali ottimo. avanti cosi sempre solo guardare il proprio orticello poi se quello del vicino va a fuoco fa niente

gabola 5 anni fa su tio
Risposta a ugobos
Ho una piccola ditta di trasporti,a livello nazionale esiste una legge che si chiama conto terzi,tu devi superare un esame ed avere un diploma federale,dimostrare di essere economicamente coperto,se non non puoi lavorare per esterni,e funziona,non vedo perche(sicuramente andava migliorata)a livello ticinese non puo funzionare? Ti garantisco che molti non guardano la qualita ma i prezzi e se il primo baluba mi compra una macchina da tagliare l'erba o una scala e mi diventa pittore,chi ha fatto una scuola e vuole lavorare in regola viene penalizzato,senza parlare di quei artigiani che entrano a prezzi(e qualita e garanzie) basse,ora nei cantieri i furgoni con la riga blu erano diminuite,ora staremo a vedere,il seraglio è stato riaperto
NOTIZIE PIÙ LETTE