Circa 200 uomini al lavoro per ripulire le strade di Lugano. Ma i disagi e qualche caduta non sono stati evitati
LUGANO - Tornata la neve a Lugano, si ritorna a parlare di marciapiedi sporchi. La situazione è sempre la stessa e rievoca scenari neanche troppo lontani (in particolare la nevicata del marzo 2016): con i primi fiocchi ecco farsi vivi i consueti disagi, incidenti, e lamentele. A Lugano in particolar modo si fa insistente la voce di chi la strada la affronta a piedi e che, nelle ultime ore, ha trovato pericoloso percorrere anche solo brevi distanze.
«Il Comune avrebbe dovuto essere pronto» - La percezione comune è pressoché la stessa tra tutte le persone interpellate tra le strade di Lugano e dintorni: «Si sapeva che avrebbe nevicato, il Comune avrebbe dovuto essere preparato. Per la sicurezza del pedone», sottolinea con indignazione una passante.
Alcune cadute e qualche persone chiusa in casa - Sono in molti ad ammettere di aver dovuto fare non poche acrobazie per evitare lo scivolone, ma c'è pure chi la caduta non è riuscito ad evitarla, o persino chi ha desistito dall'affrontare la passeggiata quotidiana: «Ho visto un passante cadere in stazione. Sono stato costretto a tornarmene a casa», ammette un pensionato. Diverse le proposte avanzate dagli intervistati per evitare che i disagi si ripropongano in futuro, tra le quali impiegare i disoccupati.
«Facciamo straordinari, ma non siamo abbastanza» - Quel che è certo è che la Città non è rimasta con le mani in mano. «Sono due giorni che usciamo due ore e mezza prima del previsto. Il trattorino inizia a spalare alle 4 del mattino, noi con le pale alle 5», assicura un operatore al lavoro in via Besso. Lo stesso operatore ammette le difficoltà a riportare le strade alla normalità: «Il territorio luganese è diventato molto grande. Siamo tanti, ma non abbastanza da ripulire l'area di nostra competenza. Per non parlare del fatto che ieri continuava a nevicare. Noi pulivamo i marciapiedi e le calle ributtavano la neve dove avevamo pulito».
Le forze impiegate? «Circa 200 persone - prosegue l'operatore -. Abbiamo svuotato un impianto da 150 metri cubi di sale, per non parlare dei sacchi versati a mano».
In questo caso trovarsi in pieno centro non ha concesso particolari privilegi: «Siamo davanti al Municipio eppure tocca a noi spalare», spiegano i titolari di un ristorante, raggiunti mentre con la pala in mano rendevano agibile l'accesso al locale.