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SANT'ANTONINO/ AIGLEOdissea per madre e figlia: bloccate ore e ore nel treno

10.12.17 - 22:35
Neve, vento e gelo tengono in scacco un intero convoglio in Romandia. Circa 400 i passeggeri in trappola. La testimonianza della ticinese Sonia L.: «Alcune persone si sono sentite male»
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Odissea per madre e figlia: bloccate ore e ore nel treno
Neve, vento e gelo tengono in scacco un intero convoglio in Romandia. Circa 400 i passeggeri in trappola. La testimonianza della ticinese Sonia L.: «Alcune persone si sono sentite male»

SANT'ANTONINO/ AIGLE – Centinaia di persone bloccate in un treno per ore e ore. È accaduto nel pomeriggio e nella serata di domenica, nei pressi di Aigle, nel canton Vaud. A bordo del convoglio, anche due ticinesi: Sonia L. e la figlia, recatesi da Sant'Antonino in visita ai parenti in Vallese. Neve, vento e gelo hanno a lungo tenuto in scacco l'intero equipaggio. «Il treno è pieno di passeggeri – racconta in presa diretta Sonia L. –. Alcune persone si sono addirittura sentite male. È stato anche richiesto l'intervento di un medico». 

Dovevano rientrare in Ticino – Sonia L. e sua figlia erano partite attorno alle 15 dalla piccola stazione vallesana di Ardon, villaggio in cui avevano trascorso tre giorni in serenità. Poi, il cambio a Martigny. «Stavamo viaggiando in direzione di Losanna – spiega la nostra interlocutrice –. Per poi fare rientro in Ticino. L'alternativa era quella di passare da Briga. Impossibile a causa delle pessime condizioni meteorologiche».

Locomotrice guasta – Ma, con l'opzione scelta, non è di certo andata meglio a Sonia e a sua figlia. Verso le 16.15 il treno si blocca. E non riparte più. «Ci hanno detto che la locomotrice era guasta. E che il treno di soccorso non riusciva ad arrivare, a causa del vento gelido e del forte accumulo di neve. Diverse decine di centimetri».

La lunga attesa – Cronaca "live" di una giornata da incubo. Claustrofobica. I minuti sembrano interminabili a bordo del treno incastrato nelle nevi di Aigle. L'atmosfera è surreale. «Se guardiamo dal finestrino, vediamo solo il buio – sospira Sonia, attorno alle 20 –. Ora pare stiano studiando una soluzione alternativa per venirci a prendere, con i pompieri. A noi non resta che attendere. Non possiamo fare niente».

Arriva la polizia – Nel frattempo, la polizia è riuscita a salire sul convoglio, su cui (il dato ora diventa ufficiale) sono presenti circa 400 persone. Sono circa le 20.30. Arrivano anche pompieri e protezione civile. «Gli agenti stanno distribuendo bottiglie d'acqua alla gente – fa sapere Sonia L. –. La situazione è complicata. Sembra che si sia formata un'enorme massa di ghiaccio che impedisce, in ogni caso, al treno di proseguire. Quindi ci dovranno spostare con altri mezzi». 

Stanchezza e fame – Sono le 21.30 di domenica sera. Sono passate oltre cinque ore dal guasto. Il treno non si è mosso di un centimetro. I passeggeri sono ancora tutti lì. C'è chi inizia ad accusare la stanchezza. Chi ha fame. Tra gli addetti ai lavori presenti, inizia a circolare una voce: si proverà a trainare il treno all'indietro, verso la stazione di Bex. Operazione che potrebbe richiedere ancora parecchio tempo. Sonia si è rassegnata. «Sappiamo che stasera non potremo rientrare in Ticino come previsto. Andremo a dormire da parenti, probabilmente. Prima però dobbiamo uscire di qui. E non sarà evidente...».

Gravi disagi in Vallese - Le abbondanti nevicate e il vento gelido hanno creato gravi disagi nel Vallese orientale nella giornata di domenica 10 dicembre.

L'autostrada A9 è rimasta chiusa tra Aigle e Saint-Maurice, sono rimasti bloccati più di 2000 veicoli. Due strade di montagna sono state chiuse a causa del rischio valanghe.

Pesantemente perturbata anche la circolazione ferroviaria.

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