Critiche al quotidiano dall'Associazione Ticinese Giornalisti per la polemica sorta con la RSI attorno al caso Argo 1
LUGANO - Dopo i sindacati Unia, syndicom e SSM, anche l’Associazione Ticinese dei Giornalisti ha preso posizione lunedì sulla recente polemica sorta tra RSI e CdT attorno al caso Argo 1. E anche in questa occasione, le critiche sono dirette al quotidiano di Muzzano, che con il suo modo di agire ha «contraddetto lo stile di sobrietà e precisione che a lungo lo ha contraddistinto».
Un problema «deontologico e di grammatica giornalistica» precisa l’ATG, che critica in particolare «la sproporzione tra l’enfasi di due aperture in prima pagina e i fatti rivelati, che appaiono marginali, se non irrilevanti, rispetto ai gravi problemi sollevati dalla vicenda», oltre al fatto di aver violato la sfera privata - nomi inclusi - delle persone coinvolte, scelta giustificata solo in caso di un «prevalente interesse pubblico».
Pur sostenendo che la «varietà della stampa e la diversità dei punti di vista non sono un ostacolo alla ricerca dell’oggettività giornalistica», l’ATG sottolinea l’importanza delle modalità con cui vengono utilizzati gli strumenti giornalistici a disposizione e definisce «fondato» il clamore suscitato dagli articoli pubblicati la scorsa settimana dal Corriere del Ticino.