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CHIASSOCosì abbiamo arrestato il presunto assassino

19.08.15 - 16:55
Una manciata di ore tra la comunicazione degli inquirenti italiani e il fermo dell'uomo. I problemi con la vittima? Probabilmente di lungo corso
Così abbiamo arrestato il presunto assassino
Una manciata di ore tra la comunicazione degli inquirenti italiani e il fermo dell'uomo. I problemi con la vittima? Probabilmente di lungo corso

CHIASSO - "Un arresto lampo". È così che Renato Pizolli, portavoce della Polizia cantonale, descrive il fermo di Ebuh Clement, 22enne nigeriano finito in manette con l'accusa di omicidio su mandato d’arresto europeo del sostituto procuratore di Crotone.

Sull'asilante, che avrebbe ucciso un uomo a Crotone, la giustizia italiana ha già fatto richiesta di estradizione. Ciò che Pizolli però ci tiene a precisare è che "non soggiornava da giorni al Centro richiedenti l'asilo di Chiasso, ma era arrivato da poco".

Fondamentali per il riconoscimento del presunto assassino sono state le riprese delle telecamere a circuito chiuso che mostrano Clement, con un pantaloncino arancione e una maglietta particolare, allontanarsi dalla via in cui risiedeva Pietro Scida, il 49enne ucciso.

Le indagini hanno permesso di arrivare alla comunità Shalom di Isola Capo Rizzuto, che lo ospitava. Qui sono stati ritrovati gli indumenti che Clement indossava la sera dell’omicidio nascosti tra il materasso e la rete del letto. La polizia ha pure scoperto che l'uomo aveva cercato di regalarli a un connazionale.

Le immagini di videosorveglianza sono state utili anche alla Polizia cantonale. "Ci è giunta una segnalazione dai colleghi italiani con nome, cognome e la foto del presunto criminale. Elementi fondamentali che hanno fugato ogni dubbio sul fatto che il sospetto fosse l'uomo presente presso il centro richiedenti asilo", aggiunge il portavoce.

È così che, una volta localizzato presso la stazione di Chiasso la polizia ha fatto il suo dovere. "Adesso è in carcere a Lugano. Non ha opposto resistenza e al momento del fermo non era armato", conclude Pizolli che precisa come "la serie di condizioni favorevoli e la rapida collaborazione hanno permesso un arresto lampo".

Le indagini sul versante italiano hanno intanto scavato nella vita dell'uomo ucciso. E così si è venuto a sapere che il 16 giugno Scida aveva chiamato la polizia affermando che un cittadino straniero lo stava infastidendo.

Secondo gli investigatori il movente dell'omicidio sarebbe da ricercare in una violenta lite tra Scida e il ragazzo nigeriano. Più volte ci sarebbero stati dei litigi tra la vittima e il presunto assassino.

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