In un post su Facebook il Direttore del DI precisa che il dispositivo "incriminato" è stato posato dalla polizia comunale di Bellinzona e assicura: «Approfondiremo questo modo d'agire»
BELLINZONA - Ha alzato un bel polverone il radar posizionato oggi sotto il ponte della ferrovia a Camorino. Il dispositivo mobile, collocato pochi metri prima del cartello che segnala la fine dei 50 km/h, ha infatti fatto "strage" di automobilisti e ha acceso la miccia a numerose polemiche.
Nel mirino è finito in particolar modo il Direttore del Dipartimento delle Istituzioni Norman Gobbi che però allontana le critiche. «Il controllo radar in questione - precisa il Consigliere di Stato - è stato effettuato dalla polizia comunale di Bellinzona».
Una polizia comunale che viene in seguito bacchettata da Gobbi: «È evidente che in questo caso lo scopo preventivo è quantomeno discutibile. Questo modo di agire sarà sicuramente oggetto di un approfondimento anche politico con le parti interessate, e non solo in seno alla piattaforma di coordinamento tra Polizia cantonale e polizie comunali».
Poi il Direttore del Dipartimento delle Istituzioni snocciola qualche cifra e - nel contempo - si toglie qualche sassolino dalla scarpa: «Per rinfrescare la memoria a chi mi accusa di essere “lo spietato manovratore dei radar” ricordo che nel 2018 la Polizia cantonale ha effettuato 427 controlli mobili, mentre le Polizie comunali 1'188». E anche a livello dei conducenti beccati sopra i limiti non c'è partita: «I radar della cantonale hanno pizzicato il 2% degli automobilisti, mentre quelli delle comunali ben il 27%».