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CANTONEGargantini contro Centonze: «Fuori dalla realtà sarà lui»

25.01.17 - 11:34
Il sindacalista critica il "No" ticinese al CCL per le Stazioni di servizio «Chi sarà la prossima vittima di questa folle corsa al ribasso?»
Gargantini contro Centonze: «Fuori dalla realtà sarà lui»
Il sindacalista critica il "No" ticinese al CCL per le Stazioni di servizio «Chi sarà la prossima vittima di questa folle corsa al ribasso?»

LUGANO - Il "No" ticinese al CCL per le Stazioni di servizio (per Matteo Centonze, presidente dell'Associazione ticinese stazioni di servizio, l'importo di 3600 franchi è eccessivo e «fuori dalla realtà») è risultato indigesto al sindacalista Giorgio Gargantini.

Quello del responsabile del settore terziario di Unia, su Facebook, è un vero e proprio sfogo: «Quando dei padroni si uniscono in associazione con l’unico scopo di contrastare un contratto collettivo firmato a livello nazionale, allora bisogna che tutti coloro che sono sempre pronti a lodare i benefici di “partenariato sociale" e CCL si mobilitino per denunciare un'attitudine inaccettabile!».

Gargantini ce l'ha ovviamente con l'Associazione Ticinese Stazioni di Servizio che, attraverso un forum chiede di «difendere gli interessi di categoria nell’ambito delle Stazioni di servizio in Ticino». Proprio contro questa richiesta di sottoscrizione si scaglia il sindacalista: «Se invece qualcuno dovesse avere in testa di sostenere la domanda dell'ATSS di essere sottoposta al futuro eventuale CCL Cantonale della vendita per aumentare il numero di sottoscrizioni (e permettere quindi di avvicinarsi ai famosi quorum) sappia che lo farà sulle spalle del migliaio di dipendenti del settore e su quelle di tutti i lavoratori e le lavoratrici del cantone che pensano che considerare come "buoni" dei salari di 3'200 franchi sia inaccettabile».

Il sindacalista non le manda certo a dire. E critica le affermazioni del presidente dell'ATSS che ritiene la proposta del CCL esagerata: «Fuori dalla realtà sono il signor Centonze e chi la pensa come lui e sicuramente non i salari minimi previsti dal CCL (3'600 franchi lordi al mese per 42 ore di lavoro settimanale, tra le 6h e le 22h, 7 giorni su 7!)».

Lo scenario che si prefigura, per Gargantini, è quello di una decrescita salariale pericolosa: «Così come l’anno scorso scrivevo che un CCL Cantonale che avesse fissato dei minimi salariali tra 3'100 e 3’200 franchi per il settore della vendita avrebbe avuto conseguenze negative per tutto il tessuto economico, perché questi salari indegni sarebbero stati presi come referenza per altri rami professionali … esattamente quanto succede oggi nelle stazioni di servizio! Chi sarà la prossima vittima di questa folle corsa al ribasso?».

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