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MANNOMuovere un oggetto con la mente - L’Informatica alla SUPSI è attiva anche nell’Internet of Things

25.07.16 - 13:41
Muovere un oggetto con la mente - L’Informatica alla SUPSI è attiva anche nell’Internet of Things

MANNO - Un casco che rileva gli impulsi celebrali per poter controllare l’ambiente domestico è un recente tangibile risultato che dimostra come l’informatica abbia trasformato la vita quotidiana. In SUPSI, dove si festeggiano quest’anno i 30 anni della formazione Bachelor in Ingegneria informatica, ogni settembre l’Istituto sistemi informativi e networking propone la Summer School on the Internet of Things che accoglie studenti e professionisti in ambito internazionale.

Un casco per muovere - Il casco raccoglie gli impulsi attraverso un sistema di elettroencefalografia e li utilizza per interagire con l’ambiente che circonda la persona, come ad esempio: accendere/spegnere le luci, variare la temperatura del locale, accendere il forno, chiudere la porta di casa, inviare dei messaggi senza muoversi. Gesti semplici per molti, ma non per coloro che, per un periodo breve di riabilitazione o duraturo, sono confrontati con l’impossibilità di muoversi.

La Brain Computer Interface e le wearable technologies sono uno degli ambiti di ricerca dell’Istituto sistemi informativi e networking (ISIN), un settore multidisciplinare in forte espansione negli ultimi anni che ha, tra gli altri, lo scopo di sviluppare sistemi sempre più sofisticati che consentano, ad esempio, a soggetti con gravi patologie motorie di poter interagire con il mondo esterno attraverso l’interpretazione dei segnali derivanti dalle onde celebrali, ovvero i segnali elettroencefalografici.

Summer School on the Internet of Things - Le wearable technologies saranno l’argomento portante della seconda edizione della Summer School on the Internet of Things che avrà inizio il 5 settembre 2016. Il corso di 2 settimane organizzato dall’ISIN mira a “sostenere l’innovazione e lo sviluppo” afferma Alessandro Puiatti, ideatore e responsabile del progetto.

L’intenzione è quella di trasmettere a studenti universitari e professionisti del settore i risultati della ricerca sviluppata dall’Istituto in contesti applicativi reali e concreti. Rimanere al passo con i tempi è fondamentale.

Se 30 anni fa, quando la SUPSI ha proposto il primo corso Bachelor in Ingegneria informatica, una delle sfide maggiori consisteva nel collegare tra loro i computer, oggi con miliardi di utenti connessi mediante computer, tablet e smartphone, e con miliardi di oggetti, anche indossabili, che possono “comunicare” con noi, occorre ridisegnare le modalità di interazione con il mondo che ci circonda.

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