Cerca e trova immobili

BELLINZONADocente-parlamentare nei guai per un post: gli studenti protestano

10.03.16 - 12:25
L'assemblea degli studenti del liceo di Bellinzona invoca il licenziamento di Lelia Guscio
Docente-parlamentare nei guai per un post: gli studenti protestano
L'assemblea degli studenti del liceo di Bellinzona invoca il licenziamento di Lelia Guscio

BELLINZONA - La polemica non si placa. L'assemblea degli studenti del liceo di Bellinzona ha preso posizione oggi (giovedì) sulla sanzione inflitta alla docente-parlamentare Lelia Guscio, di cui ha riferito ieri Tio.ch/20minuti. La granconsigliera della Lega dei ticinesi, ricordiamo, è stata multata dal Decs per un post contro un'allieva che aveva fatto ricorso contro una nota. La vicenda è stata portata a galla mercoledì da una "pioggia" di volantini anonimi comparsi nell'istitituto sopracenerino.

Gli studenti - Ora gli studenti, in un comunicato, sollecitano spiegazioni in merito alla decisione del Decs: in particolare, chiedono che sia reso pubblico l'importo della sanzione e invocano provvedimenti più severi. Ecco il testo della nota stampa:

Con la presente l’assemblea degli Studenti del Liceo cantonale di Bellinzona intende esprimere la propria posizione in merito alla vicenda riguardante l’affissione di qualche decina di volantini contenenti aspre accuse contro la docente e granconsigliera Lelia Guscio. Come rappresentanti del corpo studentesco, abbiamo ritenuto di fondamentale importanza far sentire la nostra opinione.

Dobbiamo innanzitutto chiarire che ignoriamo chi siano gli autori di tale gesto, e che, inoltre, non condividiamo né il metodo con cui sono stati affissi i volantini, ovvero in forma anonima, né i toni di quanto scritto, fin troppo aggressivi. Tuttavia, non ci sentiamo di condannare totalmente quanto avvenuto, semplicemente poiché vengono riportate informazioni veritiere di cui la maggior parte degli studenti non era a conoscenza.

Tralasciando la questione della mozione inoltrata dalla parlamentare, gli screen allegati sono riferiti a un ricorso inoltrato da un’allieva contro una nota assegnata da detta docente. Noi deploriamo la condivisione sui social network di informazioni che dovrebbero restare confinate all’ambito scolastico.

Ma è ancora più grave il commento seguente, che citiamo testualmente: “No problem, non mi conosce, la faccio morire”. Questa frase è offensiva e totalmente inadatta ad essere pronunciata da una docente. Il diritto al ricorso di cui gode ogni studente viene messo in ridicolo da un atteggiamento sprezzante che, in tutta onestà, ci rende piuttosto scettici sulle reali capacità del docente in questione di svolgere la propria professione. Vogliamo inoltre ricordare che quando un professore si comporta in modo poco professionale, i primi ad essere toccati sono proprio i suoi alunni, e questo non solamente in questo caso, bensì sempre. Auspichiamo che questi casi non succedano più, perché minano l’ambente scolastico e la serenità degli studenti.

Abbiamo appreso che la docente è stata sanzionata per questo inqualificabile episodio, a seguito di un’inchiesta amministrativa condotta dal DECS e conclusasi con una multa. A questo punto noi, come rappresentanti degli studenti, chiediamo che vengano resi pubblici i risultati di tale inchiesta, e in particolare l’entità della sanzione. E, infine, ci chiediamo: è giusto liquidare quanto successo con una multa? Per delle minacce di morte su un social network è corretto che il posto di lavoro dell’ insegnante non venga neanche messo in discussione? (L’assemblea degli studenti del Liceo cantonale di Bellinzona)

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE