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Con 34 voti contro 7 e 1 astenuto, gli Stati hanno bocciato oggi un'iniziativa in tal senso del canton Friburgo. Il Nazionale deve ancora pronunciarsi.
BERNA - Il Consiglio degli Stati è contrario ad accordare un'amnistia fiscale generale a livello nazionale. Con 34 voti contro 7 e 1 astenuto, ha bocciato oggi un'iniziativa in tal senso del canton Friburgo. Il Nazionale deve ancora pronunciarsi.
Secondo i "senatori", le persone che auspicano regolarizzare la loro situazione fiscale usufruiscono già ampiamente della possibilità esistente dell'autodenuncia esente da pena. Non vi è quindi alcun motivo per concedere un'ulteriore amnistia.
Un'amnistia generale si giustificherebbe soltanto in caso di cambiamento radicale della fiscalità in Svizzera, ha sottolineato Martin Schmid (PLR/GR) a nome della commissione. Per Christian Levrat (PS/FR), vi sarebbe una contraddizione flagrante nel respingere lo scambio di informazioni in materia bancaria in Svizzera e due ore più tardi proporre un'amnistia fiscale. «È in gioco la più elementare giustizia fiscale».
60 miliardi non dichiarati - L'iniziativa del canton Friburgo esige che le autorità federali attuino un'amnistia fiscale generale. Ciò non dovrebbe essere un semplice regalo e la procedura per far riapparire capitali sottratti al fisco dovrebbe essere semplice per il contribuente e l'amministrazione federale.
Il "senatore" Beat Vonlanthen (PPD/FR), che ha difeso l'idea presentata dal suo cantone, ha riconosciuto che un'amnistia potrebbe rafforzare l'impressione nei contribuenti di non dichiarare il loro patrimonio. Tuttavia l'ultima amnistia generale risale al 1969. Stando a stime, tra i 43 e i 60 miliardi di franchi sfuggirebbero al fisco su scala nazionale, ha sottolineato invano il friburghese.
