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BERNAPiù concessioni alle emittenti private

11.12.17 - 16:13
Il Consiglio degli Stati ha adottato oggi tacitamente la richiesta. No all'estensione delle zone di copertura
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Più concessioni alle emittenti private
Il Consiglio degli Stati ha adottato oggi tacitamente la richiesta. No all'estensione delle zone di copertura

BERNA - In futuro le emittenti radiofoniche o televisive private potrebbero vedersi ampliato il numero di concessioni, anziché ottenerne al massimo due come avviene attualmente. Il Consiglio degli Stati ha adottato oggi tacitamente tale richiesta contenuta in una mozione della Commissione dei trasporti e delle telecomunicazioni del Nazionale. La Camera dei cantoni non vuole invece un'estensione delle zone di copertura.

Oggi l'art. 44 capoverso 3 della Legge federale sulla radiotelevisione (LRTV) prevede la cosiddetta regola del "2+2", ovvero l'emittente o l'azienda cui questa appartiene può ricevere al massimo due concessioni radiofoniche e due concessioni televisive.

La regola del "2+2" non ha più senso, ha spiegato Raphaël Comte (PLR/NE) a nome della commissione. Anche il Consiglio federale, pur invitando il plenum a bocciare la mozione, è disposto a proporre l'abolizione di questa clausola nella nuova legge sui media elettronici, che dovrebbe essere posta in consultazione la prossima primavera, ha detto la ministra delle telecomunicazioni Doris Leuthard.

No a estensione delle zone di copertura - La mozione conteneva anche un secondo aspetto, ovvero una modifica dell'art. 39 capoverso 2 per consentire un'estensione delle zone di copertura. La commissione, al pari del Governo, proponeva di togliere questo punto dal testo. I "senatori" l'hanno seguita, accogliendo tacitamente di modificare la mozione in tal senso.

Tale modifica della LRTV potrebbe condurre a una diminuzione del numero delle regioni, ciò che porrebbe problemi dal punto di vista del federalismo. Inoltre, potrebbe provocare un aumento delle sovrapposizioni delle zone di copertura, ha rilevato con successo Comte.

La mozione ritorna quindi al Nazionale nella sua versione modificata.

Contenuti condivisi - I "senatori" hanno pure accolto tacitamente un'altra mozione del Nazionale, con la quale si chiede di istituire un cosiddetto "modello di contenuti condivisi" che consenta ai media privati di utilizzare più facilmente i reportage della SSR.

Quest'ultima, per quanto possibile, potrebbe proporre diverse versioni abbreviate, nonché singole basi audio originali. Il testo precisa che «al fine di evitare abusi e di garantire l'osservanza degli obblighi legali nei confronti di terzi, la riutilizzazione di tali contenuti dev'essere disciplinata mediante una licenza di utilizzazione».

Dal mese di settembre, la SSR offre già questo tipo di condivisione con i media privati. Si tratta in media di circa 80 trasferimenti alla settimana e l'interesse è palese, ha detto Olivier Français (PLR/VD) a nome della commissione.

Il Consiglio degli Stati ha deciso tuttavia di togliere dalla mozione la precisazione concernente l'acquisizione dei diritti d'autore. Nel caso di produzioni proprie e di produzioni estere la SSR non deve quindi acquisire i diritti d'autore e i diritti d'uso necessari per renderle disponibili.

Il diritto vigente deve continuare ad essere applicato ed è inutile renderlo più complesso, ha spiegato Français.

Il Consiglio federale si è detto favorevole alla mozione così modificata, ha dichiarato Doris Leuthard. Anche se la SSR ha già introdotto un modello di contenuti condivisi, il testo consente di ancorare tale principio nella legge, ha aggiunto.

Anche questa mozione ritorna al Nazionale nella sua versione modificata.

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