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BERNANessun controprogetto all'iniziativa RASA

26.04.17 - 14:37
Già lo scorso ottobre, il Consiglio federale aveva bocciato il testo affermando di voler raggiungere l'obiettivo costituzionale di regolare l'immigrazione con strumenti idonei
Keystone
Nessun controprogetto all'iniziativa RASA
Già lo scorso ottobre, il Consiglio federale aveva bocciato il testo affermando di voler raggiungere l'obiettivo costituzionale di regolare l'immigrazione con strumenti idonei

BERNA - Non ci sarà nessun controprogetto all'iniziativa RASA ("Raus aus der Sackgasse", ossia "Fuori dal vicolo cieco"), che chiede di annullare i risultati della votazione del 9 febbraio 2014. Dopo le critiche formulate da tutti i partiti, associazioni e cantoni, il Consiglio federale ha infatti rinunciato a proporre una modifica dell'articolo costituzionale.

Nel messaggio al Parlamento, il governo respinge nuovamente l'iniziativa RASA giudicandola inopportuna. Per il buon funzionamento della democrazia, non si può cancellare il risultato di una votazione dopo così poco tempo, precisa il Consiglio federale. Ritornare alla situazione che c'era prima del 9 febbraio 2014 inoltre annullerebbe il mandato costituzionale di regolare l'immigrazione. Anche se il saldo migratorio è in costante calo, l'afflusso di manodopera estera deve continuare ad essere «pilotato».

Dopo l'approvazione dell'applicazione "light" da parte della Camere federali, il Consiglio federale aveva deciso di presentare un controprogetto per ridurre le discrepanze esistenti fra l'articolo costituzionale e la legge di applicazione. La soluzione scelta dal Parlamento non rappresenta un'applicazione alla lettera dell'iniziativa "contro l'immigrazione di massa", ha sottolineato Simonetta Sommaruga in conferenza stampa.

Le due varianti di controprogetto proposte dal governo hanno però suscitato una levata di scudi. Tutti i partiti le hanno giudicate inaccettabili, alcuni hanno addirittura formulato loro proposte, ma le motivazioni e i suggerimento vanno in direzioni diametralmente opposti. Non è quindi pensabile che si possa trovare un controprogetto capace di ottenere una maggioranza nella procedura parlamentare e nella votazione popolare, ha aggiunto la consigliera federale. Per questa ragione il governo ha rinunciato a presentare un testo.

Inoltre il referendum contro la legge d'attuazione lanciato dal politologo ticinese Nenad Stojanovic non è riuscito raccogliere le firme necessarie, ha fatto notare la ministra di giustizia e polizia. Se la gente fosse stata scontenta della soluzione scelta dal Parlamento avrebbe potuto contestarla attraverso questo strumento democratico del referendum.

Il Parlamento ha optato per misure compatibili con l'Accordo di libera circolazione atte a favorire la manodopera residente, in particolare attraverso l'obbligo di annunciare i posti vacanti agli Ufficio regionali di collocamento in caso di tasso di disoccupazione superiore alla media in determinate professioni, settori di attività o regioni economiche.

Le difficoltà incontrate dal Consiglio federale e dalle Camere sono sorte dal fatto che l'articolo 121a, introdotto nella Costituzione federale con l'approvazione dell'iniziativa "contro l'immigrazione di massa", prevede di rinegoziare i trattati bilaterali. Non specifica però cosa fare se non fosse possibile adattare i trattati e non esige la disdetta della Libera circolazione delle persone.

Ecopop, ad esempio, precisava che se non fosse stato possibile raggiungere gli obbiettivi fissati nel testo i trattati internazionali avrebbero dovuto essere disdetti, ha ancora sottolineato Simonetta Sommaruga. Chi è contrario alla libera circolazione delle persone deve presentare un'iniziativa dove specifica a chiare lettere la richiesta di denuncia dell'accordo, in modo che il popolo possa pronunciarsi sulla questione, ha aggiunto.

L'UDC e l'Associazione per una Svizzera neutrale e indipendente (Asni) hanno annunciato l'intenzione di lanciare un'iniziativa contro la libera circolazione. L'Asni si pronuncerà al riguardo il 6 maggio prossimo, mentre l'UDC ha promesso di presentare alcune varianti in occasione dell'Assemblea dei delegati del 24 giugno prossimo.

Un comitato, finora praticamente sconosciuto a livello nazionale, intanto ha già annunciato che entro l'inizio dell'estate lancerà un suo testo per chiedere un blocco dell'immigrazione quando la disoccupazione supera il 3,5% che prevede pure un'eventuale disdetta dell'accordo di libera circolazione. Il comitato d'iniziativa dell'associazione "VISIONswiss per i nostri figli" è composto da persone che abitano nella regione di Lucerna e Argovia e di diversa estrazione politica. Il presidente dell'associazione, l'UDC Richard Koller, che agisce senza il sostegno del suo partito, ha spiegato che l'obiettivo è reinserire nel mercato del lavoro i disoccupati che vivono in Svizzera e non discriminare o contingentare gli stranieri.

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