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SVIZZERALa Riforma III dell'imposizione delle imprese è pronta per il Parlamento

05.06.15 - 14:30
La Riforma III dell'imposizione delle imprese è pronta per il Parlamento

BERNA - La Riforma III dell'imposizione delle imprese è pronta per essere esaminata dal Parlamento. Per compensare parte delle perdite fiscali che i cantoni subiranno (il progetto prevede infatti l'abolizione degli statuti speciali per le società holding e quelle di gestione) il Consiglio federale propone un aumento della parte dell'imposta federale diretta (IFD) versata a quest'ultimi.

I costi della riforma, il cui messaggio è stato licenziato oggi dal Consiglio federale, saranno sostenuti in parti uguali dalla Confederazione e dai Cantoni. La quota dell'IFD di competenza dei Cantoni dovrebbe essere aumentata dall'attuale 17% al 20,5%.

I Cantoni avranno poi la possibilità di abbassare il tasso d'imposizione degli utili delle imprese. Tale facoltà rimarrà di loro competenza. All'inizio della procedura di consultazione, l'amministrazione federale riteneva verosimile un abbassamento del tasso medio dall'attuale 21,8% al 16%. Attualmente i tassi ordinari si situano tra il 12,32% (Lucerna) e il 24,16% (Ginevra).

Lo scopo della terza riforma della tassazione delle imprese è eliminare le norme fiscali esistenti che non sono più compatibili con gli standard internazionali. La Confederazione, a titolo di compensazione, prevede d'introdurre nuovi strumenti fiscali, come i "patent box" che consentono un'imposizione privilegiata, ossia più bassa, dei redditi generati dalla proprietà intellettuale riconducibile alle attività di ricerca e sviluppo in Svizzera. I Cantoni avranno inoltre la possibilità di accordare deduzioni più elevate per le spese di ricerca e sviluppo.

Secondo i calcoli presentati oggi, la riforma causerà maggiori oneri per 1,4 miliardi ai quali si contrappongono nuove entrate per circa 0,1 miliardi provenienti dall'adeguamento dell'imposizione parziale su dividendi. Non dovrebbero tuttavia essere necessari piani di risparmio: le misure annunciate lo scorso febbraio sarebbero infatti sufficienti.

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