Due pastori belgi e un jagdterrier sono morti sabato in una clinica veterinaria di Derendingen. La padrona: «L'operazione per estrarre gli oggetti è riuscita, ma il veleno non gli ha dato scampo»
BERNA - «Nessuno dei miei cani è sopravvissuto. Sono morti tutti e tre», racconta fra le lacrime la 25enne Daniela M.
«Vomitavano sangue» - I suoi amici a quattrozampe - Hidalgo e Dart, due pastori belgi di cinque anni e mezzo e Franky, un jagdterrier di undici mesi - sono state le vittime innocenti dell’ennesima crudeltà di un uomo sugli animali. Tutto è cominciato venerdì sera quando la giovane torna a casa dal lavoro. Sembrava tutto normale. «Ma poi uno dei miei cani mi si è avvicinato e ha iniziato a tossire sangue», spiega Daniela a 20 Minuten. Preoccupata la ragazza cerca anche gli altri due animali. «Entrambi vomitavano sangue».
Lamette e spilli - La 25enne, preoccupatissima, porta immediatamente i suoi tre animali in una clinica veterinaria a Derendingen. Ma vista l’ora tarda, erano passate le 22.00, trova solo un veterinario di picchetto. L’uomo effettua subito delle radiografie ai tre cani, che rivelano particolari inquietanti. Dalle immagini si poteva infatti riscontrare alcuni spilli nello stomaco del primo animale, diverse lamette in quello del secondo e addirittura venti nel corpo del terzo. A questo punto sono stati allertati d’urgenza altri veterinari che hanno provveduto ad operare i tre cani.
Il veleno non dà scampo - Gli interventi sono perfettamente riusciti e verso le tre del mattino i tre cani si sono svegliati. «Stavano abbastanza bene. Solo Franky pareva molto sofferente», ricorda Daniela. Il peggio sembrava passato. Per questo la ragazza decide di tornare a casa per riposarsi un po’. Ma il mattino arriva la terribile notizia: il veterinario chiama Daniela per informarla che due cani erano morti. «Ho chiamato mio padre, i miei migliori amici e insieme siamo corsi alla clinica». Dove la giovane scopre che anche il suo terzo cane aveva perso la propria battaglia per la vita.
«Erano la mia famiglia» - «Sono stati pure avvelenati», spiega Daniela affranta. La probabile assunzione di un veleno per topi ha infatti provocato una carenza di vitamina K con conseguente coagulopatia che non ha dato scampo ai tre animali. «I veterinari non hanno potuto fare nulla per salvarli. È brutale da dire, ma me li hanno uccisi tutti e tre. Erano la mia famiglia. Mi mancano immensamente».
Costi alti - La vita della 25enne ruotava infatti tutta attorno ai suoi tre amici a quattrozampe. L’appartamento di 4 locali e mezzo con giardino l’aveva acquistato soprattutto per loro. Così come l’automobile spaziosa. «Quando il veterinario mi ha detto che le operazioni di emergenza sarebbero costate 5.000 franchi non ci ho pensato un secondo e gli ho detto di iniziare». Ma ora per la ragazza ci saranno altri costi: i test di laboratorio per ricercare il veleno, la cremazione dei tre animali e una piccola urna che contenga le loro ceneri. Per questo motivo la giovane ha lanciato una raccolta fondi su Facebook.. «Altri proprietari di cani sono stati vittima dei bocconi avvelenati e hanno dovuto sostenere costi elevati. La mia colletta vuole aiutare anche loro a coprire le spese».
«Deve sentirsi in colpa» - La giovane poi si domanda per quale motivo qualcuno se la sia presa con i suoi tre cani. Non riuscendo a darsi alcuna risposta. «All’inizio pensavo che mi avesse preso di mira», sottolinea la ragazza, facendo riferimento ad una lettera anonima che si lamentava per l’abbaiare degli animali. «Ma quel giorno ero a casa malata. E i miei cani hanno dormito tutto il giorno accanto a me. Qualcosa non torna». Oggi Daniela denuncerà il fatto alle autorità competenti. Ma non solo. La ragazza vuole che la storia venga divulgata. «Spero che l’autore del reato veda le immagini dei miei tre cani in agonia e si senta in colpa».