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SVIZZERASpia svizzera in Germania: «Ha svolto solo piccole missioni»

14.06.17 - 14:53
Gli avvocati del 54enne sminuiscono i compiti avuti dall'uomo e ne richiedono il rilascio immediato
Keystone
Spia svizzera in Germania: «Ha svolto solo piccole missioni»
Gli avvocati del 54enne sminuiscono i compiti avuti dall'uomo e ne richiedono il rilascio immediato

BERNA - Gli avvocati del 54enne svizzero in carcere in Germania da fine aprile per spionaggio hanno chiesto la revoca dell'arresto e il rilascio immediato del loro cliente. Daniel M. - affermano - ha certo «svolto piccole missioni» per conto del servizio segreto elvetico, ma non quella di reclutare una «talpa» in seno al fisco del Land Nordreno-Vestfalia.

L'accusato ha svolto compiti affidatigli dal Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) ma questi erano di «importanza piuttosto secondaria», si legge nella richiesta scritta dei difensori alla Corte federale di giustizia (Bundesgerichtshof) di Karlsruhe, di cui anche l'ats - come altri media che ne riferiscono oggi - ha potuto ottenere una copia.

Per le sue mansioni il SIC ha pagato a Daniel M. «di tanto in tanto somme di denaro a quattro cifre». Lo svizzero non doveva però ottenere informazioni «di rilievo» contrarie agli interessi tedeschi. In particolare, non gli è stato chiesto, né direttamente né indirettamente, di reclutare una fonte nell'amministrazione fiscale del Nordreno-Vestfalia. Mai, inoltre, affermano gli avvocati, il SIC ha promesso al loro cliente la somma di 90'000 euro per il suo lavoro.

Daniel M., ex dipendente della polizia comunale di Zurigo e del servizio di sicurezza dell'UBS, era stato arrestato lo scorso 28 aprile a Francoforte con l'accusa di spionaggio a favore di una potenza straniera, nella fattispecie la Svizzera. Egli avrebbe cercato illecitamente, per conto dell'intelligence elvetico SIC, «dal 2012 almeno fino a fine 2015», informazioni sulle indagini avviate dal fisco del Nordreno-Vestfalia, eventualmente anche corrompendo qualcuno nell'amministrazione fiscale del Land. Questa aveva tra l'altro acquistato CD di dati bancari svizzeri rubati per identificare possibili evasori fiscali tedeschi.

Secondo le indicazioni fornite dagli inquirenti tedeschi, a Daniel M. il SIC avrebbe promesso, per il suo lavoro, un onorario di complessivi 90'000 euro. Due rate di 30'000 euro ciascuna sarebbero già state versate allo svizzero.

Sempre secondo le autorità inquirenti tedesche, le informazioni fornite da Daniel M. sarebbero anche servite al Ministero pubblico della Confederazione (MPC) per spiccare nel 2012 un mandato d'arresto contro tre funzionari del fisco d'oltre Reno che avrebbero partecipato alla transazione per ottenere un CD con dati del Credit Suisse. Cosa che la Procura federale ha recisamente negato. Anche l'Autorità di vigilanza sul Ministero pubblico (AV-MPC) è giunta a metà maggio alla conclusione che quest'ultimo ha agito in modo autonomo, senza la partecipazione del SIC.

Contro Daniel M: è in corso anche in Svizzera, dal gennaio 2015, un procedimento penale, aperto dalla stessa Procura federale con l'accusa di spionaggio economico e altri reati: M. avrebbe fornito dati bancari rubati (poi rivelatisi falsi) riguardanti potenziali evasori fiscali tedeschi a Werner Mauss, noto investigatore privato e collaboratore dei servizi segreti tedeschi.

Nella sua richiesta alla Corte di Karlsruhe datata 9 giugno, i difensori dello svizzero - un team binazionale comprendente l'avvocato di Amburgo Robert Kain e il collega zurighese Valentin Landmann - confermano che il procedimento aperto in Germania si fonda su informazioni che Daniel M. aveva fornito al Ministero pubblico della Confederazione. Daniel M. avrebbe detto all'MPC di lavorare per il SIC e avrebbe persino rivelato i nomi di alcuni suoi interlocutori nel servizio segreto svizzero. L'MPC ha trasmesso per visione queste scottanti informazioni, senza la minima censura, anche all'avvocato difensore di Mauss, coimputato nell'inchiesta, dal quale sono poi arrivate agli inquirenti tedeschi.

Secondo i difensori, tuttavia, si tratta di informazioni false. «Il desiderio di proteggersi coinvolgendo il servizio segreto potrebbe avere svolto un ruolo», sostengono. A discolpa dell'imputato gli avvocati chiedono che siano invitati a deporre come testi in Germania il sostituto direttore del SIC Paul Zinniker, che figura tra gli esponenti del servizio segreto elvetico nominati dalla presunta spia, il procuratore federale capo Carlo Buletti e il presidente della AV-MPC, Niklaus Oberholzer.

 

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