La votazione sull’iniziativa “No Billag” è particolarmente sentita in tutto il paese. Quale futuro per il canone e la radiotelevisione pubblica? Partecipate al nostro sondaggio
LUGANO - Rientrare da una lunga giornata di lavoro, accendere la televisione e rilassarsi guardando un film su La1. Oppure invitare gli amici per seguire un incontro di Champions League su La2. O semplicemente ascoltare Rete Uno imbottigliati nel traffico sull’A2. Tutto questo pagando un canone annuale di oltre 400 franchi (che scenderanno a 365 a partire dal 2019).
Ma dopo il prossimo 4 marzo questo contributo potrebbe sparire definitivamente: saremo infatti chiamati a esprimerci sull’iniziativa “No Billag”, che - oltre a chiedere l’abolizione del canone radiotelevisivo - prevede anche che lo Stato non possa sovvenzionare alcuna emittente. Una votazione particolarmente sentita in tutto il paese. E che da mesi sta facendo discutere parecchio. Tra chi sostiene che senza canone l’offerta radiotelevisiva pubblica della SSR cesserà definitivamente di esistere e chi è invece convinto del contrario.
E voi cosa ne pensate? Come vi immaginate la SSR del futuro? L’offerta radiotelevisiva pubblica vi piace nella sua forma attuale o ritenete che ai tempi di Netflix non abbia nemmeno più senso di esistere? E quanto sareste disposti a pagare per il canone?
Dite la vostra partecipando al sondaggio Tamedia sulla SSR