La proposta: i collaboratori dei media finanziati dal canone dichiarino la loro posizione politica, perché i cittadini hanno diritto a più trasparenza
BERNA - La maggior parte dei giornalisti è di sinistra. Una tendenza, questa, che si rileva anche nella radiotelevisione pubblica: quasi il 70% dei giornalisti della SSR sarebbe, secondo un recente studio dell’Università di scienze applicate di Zurigo (ZHAW), di sinistra. Il consigliere nazionale Claudio Zanetti (UDC) propone allora più trasparenza: «A volte i servizi della SRF sul commercio di materie prime o sui rifugiati, per esempio, si presentano come se la televisione pubblica fosse portavoce di Amnesty International o della Dichiarazione di Berna» afferma.
Con un’iniziativa parlamentare, il consigliere nazionale chiede che i collaboratori dei media finanziati dallo Stato rendano pubblici i loro interessi, quali le adesioni ad associazioni e partiti. «Il cittadino ha il diritto di conoscere la posizione politica dei giornalisti che paga e da cui riceve ogni giorno informazioni e commenti» spiega nella proposta. E parla di smartspider (grafici che permettono di rappresentare i valori e gli atteggiamenti politici di un individuo), che attualmente servono agli elettori per conoscere la posizione di un candidato. «Sarebbe bello se la SRF proponesse nell’impressum il grafico smartspider di ogni giornalista accreditato a Palazzo federale».
La richiesta di Zanetti trova il sostegno del consigliere nazionale Hans-Ulrich Bigler (PLR), che parla di necessaria «neutralità» nell’informazione. Una necessità che non sarebbe sempre rispettata: «Conoscendo l’orientamento politico dei giornalisti, i consumatori potrebbero valutare meglio i loro contributi».
La vedono diversamente altri politici. «L’UDC fa terrorismo ideologico contro i giornalisti» sostiene, da parte sua, il consigliere nazionale Cédric Wermuth (PS). Con questa proposta, si tenterebbe infatti di bollare la SSR come un media di sinistra. Secondo il parlamentare, la posizione politica non avrebbe nessun influsso. «Alla fin dei conti ogni giornalista è consapevole che il suo lavoro consiste nel riferire criticamente i fatti, non di proporre i programmi di partito».
Anche la SSR non vede la necessità di intervento. I parlamentari hanno degli obblighi nei confronti dei cittadini che rappresentano, ricorda infatti il portavoce SSR Daniel Steiner. «Un bravo giornalista è invece obbligato “alla verità obiettiva ed equilibrata”, rispettivamente ai fatti verificabili». Steiner ritiene, inoltre, che la professionalità del giornalista sta nella capacità di andare oltre le proprie opinioni personali. Le linee guida della SSR prevedono inoltre che i giornalisti non possono occupare posizioni politiche.