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HCAP«Stagione davvero difficile, la bagarre mi ha fatto bene»

16.01.18 - 13:51
Adrien Lauper, attaccante dell'Ambrì, ha parlato del suo momento personale e di quello della squadra: «Dobbiamo sempre dare il 100%»
Keystone
Lauper, con la maglia dedicata all’80esimo anniversario dell’Ambrì, in azione contro il Davos
Lauper, con la maglia dedicata all’80esimo anniversario dell’Ambrì, in azione contro il Davos
«Stagione davvero difficile, la bagarre mi ha fatto bene»
Adrien Lauper, attaccante dell'Ambrì, ha parlato del suo momento personale e di quello della squadra: «Dobbiamo sempre dare il 100%»
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AMBRÌ - Ottimo all’Hallenstadion, fiacco e a tratti inguardabile nella domenica vissuta alla Valascia - balzata agli onori della cronaca anche per la violenza, i disordini e le deprecabili gesta di una sessantina di pseudo-tifosi ospiti -, l’Ambrì dopo l'acuto contro lo Zurigo ha fallito una nuova prova di maturità arrendendosi al Losanna di Sarault. «Contro i Lions abbiamo fatto una gran bella partita, mentre con il Losanna non ci siamo presentati in pista… - spiega schietto e sincero l’attaccante biancoblù Adrien Lauper - Dobbiamo sempre dare il 100%, quando non lo facciamo è impossibile vincere le partite. Ci sono stati troppi buchi, troppi passaggi a vuoto: nel secondo tempo non abbiamo praticamente portato conclusioni dallo slot e, se non si tira da dove fa male, non si segna».

Poca grinta, poca intensità: tanti aspetti non hanno funzionato. «Il Losanna ha dato tutto, ha lavorato più di noi e questo è inaccettabile. Non possiamo dare meno degli avversari davanti al nostro pubblico, tanto più davanti alle famiglie e ai bambini che vengono a vederci».

Il gruppo leventinese cerca continuità, ma nel frattempo sono già passate 40 partite e ora il decimo posto occupato dal Langnau è lontano 11 punti. «Vero. Non riusciamo a vincere due partite di fila e questo è un problema. Adesso abbiamo una settimana intera per allenarci duramente e preparare le sfide con Zugo e Langnau (sabato alla Valascia, ndr)».

In casa l’Ambrì ha totalizzato 21 punti in 19 partite, fuori 20 in 21 gare. Il rendimento è (troppo) simile, la Valascia non è certo un fortino. Lauper come se lo spiega? C’è un po’ di pressione? «Non c’è una spiegazione. I tifosi ci sostengono tantissimo e non dovremmo avere problemi in questo senso. Dovrebbe essere un vantaggio, ma in termini di punti conquistati non è così e questo è un peccato».

Dal momento della squadra a quello personale: in 38 partite Lauper ha messo a referto solo una rete e il bilancio +/- è di -15. «Personalmente è una stagione davvero difficile. Da inizio 2018 però mi sento meglio sul ghiaccio, la bagarre nel derby mi ha un po’ liberato, mi ha fatto bene. È un anno complicato ma ho fiducia e do tutto: il mio motto, come quello del gruppo, è “Non mollare mai”».

Lauper, impiegato a volte come 13esimo attaccante e in media 10’45” a partita, ha comunque sempre accettato da vero professionista le scelte di Cereda. «"Chiudo gli occhi" e lavoro a testa bassa, faccio quel che mi dice il coach. Credo in me stesso e ho già dimostrato anche ad Ambrì quello di cui sono capace: sono fiducioso per il finale di stagione».

Tornando sul match col Losanna, è inevitabile un commento sul caos scatenato da una parte della “tifoseria” ospite. Oltre ai disordini prima e dopo il match, nel corso della seconda pausa gli addetti alla sicurezza dei vodesi sono dovuti intervenire usando spray al pepe che ha fatto posticipare l’inizio del terzo tempo complicando la vita anche ai giocatori. «Non abbiamo capito bene quel che è accaduto. Nel terzo tempo a diversi giocatori veniva da vomitare. Da parte nostra abbiamo cercato di rimanere concentrati sul match, ma sono episodi che non hanno nulla a che vedere con lo sport in generale», conclude il 30enne Adrien Lauper.

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