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SUPER LEAGUE«Voglio vedere una squadra arrabbiata. Constantin? Mi ha scioccato»

22.09.17 - 13:40
Il Lugano, sconfitto dal Sion, deve subito voltare pagina: domenica a Cornaredo arriva il GC. Tami: «Serve la giusta reazione agonistica. Qualcuno ha avuto un calo mentale più che fisico»
Keystone
«Voglio vedere una squadra arrabbiata. Constantin? Mi ha scioccato»
Il Lugano, sconfitto dal Sion, deve subito voltare pagina: domenica a Cornaredo arriva il GC. Tami: «Serve la giusta reazione agonistica. Qualcuno ha avuto un calo mentale più che fisico»
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LUGANO - Caduto dolorosamente ieri a domicilio contro il Sion, il Lugano non ha tempo da perdere a leccarsi le ferite ed è già tornato al lavoro: domenica a Cornaredo arriva il GC di Murat Yakin. Bianconeri penultimi a quota 8 punti come il Thun (+2 sulla Cenerentola Losanna), Cavallette a 9: la sfida - la prima del delicato trittico che verrà completato dal match di Europa League con la Steaua Bucarest e quella di campionato contro lo Zurigo -, è di quelle da non sbagliare.

«Domenica deve scendere in campo una squadra arrabbiata - spiega il tecnico bianconero Pier Tami  - Ieri il Sion, reduce dal ko in Coppa, lo era ed aveva qualcosa in più. Mancanza di sostituti? Ieri sera ho dato fiducia all’11 che in questa prima parte di campionato ci ha dato anche soddisfazioni. È stata una partita bloccata, equilibrata: nel nostro momento migliore abbiamo preso gol. Sono stati molto bravi negli episodi, noi un po’ meno, la giocata di Marco Schneuwly ha rotto gli equilibri».

Per risollevarsi il mister valuta però qualche cambiamento. «Qualche interprete forse ha avuto un calo, ma parlo a livello mentale più che fisico. La rosa è ampia, ora sta anche ad altri interpreti farsi trovare pronti, ma me lo devono dimostrare ogni giorno, a partire dagli allenamenti. Non voglio cambiare per cambiare, il turnover spesso ha portato più punti interrogativi che risposte. Oggi alcuni cambi sono però necessari».

Europa League, campionato e Coppa Svizzera. Tanti impegni ravvicinati, il calo era previsto? «No, ma sapevamo che ci sarebbe stato un periodo intenso e non siamo abituati. Dovevamo scoprire come avremmo reagito a così tanti impegni: qualche giocatore ha incontrato delle difficoltà. Quando parlo di inesperienza mi riferisco a questo, abbiamo dimostrato di poterci stare anche in Europa League, ma non abbiamo ancora l’abitudine di giocare impegni così ravvicinati: dobbiamo saper ripetere prestazione con alto contenuto agonistico. Ieri abbiamo giocato, domani è la vigilia di un altro match: qui si tratta di giocare, recuperare fisicamente, ma non dal punto di vista nervoso. Non si può staccare. Preoccupato? No, ma è un percorso di apprendimento. Dobbiamo eliminare le tossine mentali. I giocatori devono gestire meglio gli impegni ravvicinati».

Domenica arriva il GC: è un bene avere subito un’occasione per riscattarsi? «In questi giorni voglio vedere chi è pronto a sostenere questo impegno. È importante valutare e capire chi è pronto dal punto di vista mentale e nervoso. Dalle sconfitte bisogna ripartire con rabbia agonistica. In campo voglio la giusta determinazione per vincere i duelli. Per fare bene serve fame: ho visto la volontà, ma da sola non basta. Per far pendere la bilancia in nostro favore serve qualcosa in più».

Il mister ticinese sentirà particolarmente la sfida contro la sua ex squadra? «In questo momento sento la responsabilità di riuscire a dare soluzioni alla mia squadra, che non è allo sbando e lo si è visto anche ieri, ma deve ritrovare determinazione e furore agonistico».

A livello di classifica un nuovo stop potrebbe far scattare un campanello d'allarme. «La classifica è l'ultimo dei miei pensieri. Questo match, seguito da quelli con la Steaua e lo Zurigo, sarà il primo di un periodo molto intenso. È il secondo trittico da vivere come una fase di apprendimento, poi ce ne saranno altri due. Dopo queste fasi importanti dovremo guardare dove siamo per fare un bilancio. Fin qui la classifica è corta, se vinci arrivi in zona terzo posto, se perdi sei in quella retrocessione...».

Infine, tornando a parlare della serata di ieri, è inevitabile toccare l'argomento Constantin-Fringer, con il patron vallesano che a fine partita ha aggredito l'ex tecnico della Nazionale Svizzera. «Non voglio commentare e non posso dare giudizi su di un episodio del genere, ma vedere a terra Fringer mi ha scioccato...», conclude Pier Tami.

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COMMENTI
 

Meridiana 6 anni fa su tio
Ma per favore, come allenatore.... fai quello chedevi fare, vogliamo risultati concreti e non schiamazzi e Bla Bla Bla !!!!!! Auguri
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