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TENNISVecchio a chi? Re Roger è ancora padrone del mondo

19.02.18 - 09:34
A Rotterdam Roger Federer ha scritto un nuovo capitolo - bellissimo tra l'altro - dell'interminabile libro della sua carriera
Keystone
Vecchio a chi? Re Roger è ancora padrone del mondo
A Rotterdam Roger Federer ha scritto un nuovo capitolo - bellissimo tra l'altro - dell'interminabile libro della sua carriera
SPORT: Risultati e classifiche

ROTTERDAM (Paesi Bassi) - Si guardano i numeri, si guardano le statistiche e ci si prepara a quello che potrebbe essere un match tirato. In fondo Dimitrov è uno degli astri nascenti del tennis. In fondo il suo obiettivo, tornare numero uno al mondo, a Rotterdam Federer lo ha già raggiunto. In fondo si trovano di fronte un vecchio di 36 anni e un atleta che, 26enne, sta avvicinandosi alla maturità fisica...

Tutto questo, tutte le previsioni e le idee fatte, vengono spazzate via come fuscelli al vento non appena i due cominciano a giocare. Il giovane, l'affamato, l'esuberante e l'entusiasta è quello "sbagliato". Non è - come dovrebbe essere - Grigor da Haskovo, bensì Roger da Basilea. È forse questo, battersi con la voglia di un principiante, uno dei segreti che rendono (quasi) imbattibile Federer. Che ancora adesso, dopo una corsa cominciata anni fa, gli permettono di correre, giocare, entusiasmare e soprattutto vincere sui campi di mezzo mondo.

Della finale olandese, chiusa 6-2, 6-2 in 55' c'è poco da dire. Del torneo in sé, che ha permesso al renano di salire a quota 97 successi in carriera (il recordman Jimmy Connors, arrivato a 109, non è più lontanissimo) pure. Sono però entrambi "buoni" perché danno spunti importanti. Ci fanno capire quanto Federer goda a rimanere in campo, ci spiegano quanto - nonostante le mille volte in cui ha fatto spallucce - tenesse a tornare numero uno al mondo. Quasi gli servisse la certificazione dei computer ATP per ricordare a tutti che il Re è ancora lui. Ma Roger, in fondo, è fatto così: appena ha certezze solo finché rimane in campo. Quando i riflettori si spengono, ha bisogno di una nuova sfida, di un nuovo campo da domare o una nuova classifica da scalare, per provare a sé stesso prima ancora che al mondo che lo circonda di essere il migliore. Applauditelo, seguitelo e gustatevelo finché potete. Ancora qualche record potrà scriverlo, ma prima o poi il suo grande libro dovrà pur chiuderlo. Quel giorno pare in ogni caso ancora lontano, seppur non lontanissimo; quindi più che il momento dei ricordi, questo deve essere il momento delle celebrazioni. Via il cappello davanti al Campione. Anzi, in ginocchio davanti al Re. Vecchio sì, ma ancora abbastanza forte per riprendersi il trono.

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COMMENTI
 

Homer_Simpson 6 anni fa su tio
Qualche anno fa leggevo su tio: ritirati finchè sei in tempo ritirati da campione se vecchio eccetera Sono sempre stato dell'idea che finchè ti diverti e il fisico te lo permette perchè smettere, questo vale in tutti gli sportivi, Roger, Valentino, jagr ecc. Sta storia di dire basta da numeri uno (Rosberg in primis) per me è un po da conigli! GRANDE ROGER never give up!

RubenDF 6 anni fa su tio
Risposta a Homer_Simpson
Non sono una persona che segue assiduamente un personaggio dello spettacolo piuttosto che dello sport. Ma Roger Federer riesce sempre ad emozionarmi. Incarna la persona "perfetta", sia sul campo da gioco che nella vita privata (per quanto ne so io, ovvio). Credo sia più facile continuare che dire "smetto". Continuare a praticare uno sport dopo una certa età non è da tutti. Ci sono persone che lo hanno fatto e ci hanno creduto. Difficile sapere cosa succederà. Per quanto riguarda il Roger nazionale, godiamocelo lassù in vetta alla classifica ATP dove nessuno mai ci è arrivato all'età di 36 anni, 6 mesi e 11giorni!
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