Non negativo al salbutamolo durante un controllo effettuato nell'ultima Vuelta, il 32enne britannico rischia un lungo stop
AIGLE - Chris Froome è stato trovato positivo al salbutamolo a un controllo effettuato il 7 settembre scorso, durante l'ultima Vuelta. Il 32enne britannico, che quel giro di Spagna l'ha poi vinto (arricchendo una bacheca nella quale già c'erano quattro Tour de France), ha già visto confermata la sua colpevolezza per l'assunzione oltre le dosi consentite di un farmaco antiasmatico: le controanalisi hanno infatti ribadito la positività riscontrata nel primo campione.
La concentrazione di salbutamolo presente nelle urine di Froome era doppia rispetto alla soglia 1000 nanogrammi/millilitro, ovvero quella massima consentita dall'UCI. Tutto ciò ha portato all'apertura di un'inchiesta sportiva la quale andrà a valutare la posizione del campione britannico. Per ora non squalificato (il farmaco non è comunque vietato), il 32enne rischia però uno stop di due anni e la cancellazione del suo successo nella corsa a tappe spagnola, che finirebbe in mano a Vincenzo Nibali.
"Chris soffre d'asma sin dall'infanzia - scrive in una nota il Team Sky - e usa un farmaco molto comune, il salbutamolo, per prevenirne e curarne i sintomi. Si tratta di un farmaco permesso dalle regole della Wada, per il quale non è necessario nemmeno il TUE (esenzione per uso terapeutico, ndr) a patto che non si inalino più di 1600 microgrammi ogni 24 ore e più di 800 ogni 12".