Il basilese non smette mai di incantare: la “pensione” è ancora lontanissima
LONDRA (Gb) - Qualcuno chiami i maggiori dizionari della lingua italiana e chieda loro di poter allargare la loro proposta: sì perché i termini per definire Roger Federer sono finiti. Nessuno sa più come descrivere il campione della racchetta elvetico. Domenica il rossocrociato ha intascato il secondo Slam di un sin qui incredibile 2017.
«Federer è finito», esclamava qualcuno l’anno scorso, quando Re Roger era a terra e pareva aver finito la benzina. L'infortunio, il “no” ai Giochi Olimpici e una stagione nera chiusa senza successi avevano fatto temere il peggio. E invece i suoi detrattori hanno dovuto rivedere la loro idea poiché, a modo suo, il basilese si è rialzato e – all’età di 35 anni – è ancora lì sui campi a insegnare tennis e a regalare emozioni infinite. Da ieri King Roger è tornato sul podio della classifica Atp, salendo al terzo posto alle spalle di Murray e Nadal. Per numero di tornei vinti, per classe, per longevità e per correttezza, però, Roger è e resta il numero uno. Vista la concorrenza – con Djokovic e Murray lontani dalla forma migliore – la giostra “Federeriana” potrebbe continuare a girare e a far divertire ancora a lungo. Attualmente è senza dubbio lui il tennista più in forma del momento. Nel 2017 lo svizzero ha perso due sole partite nei sette tornei disputati, con Donskoy a Dubai e con Haas a Stoccarda.
Ciò che stupisce ancor di più è la varietà di colpi che Federer ha nel suo repertorio. Il basilese, negli ultimi tornei, ha infatti aumentato l'imprevedibilità del suo gioco e, non a caso, sull'erba londinese non ha concesso nemmeno un set ai sette avversari incrociati (è il quinto di sempre a centrare tale impresa).
Insomma Roger non ha mai smesso di regalarci emozioni, si è solo fermato per qualche mese ma giusto il tempo per tornare ancora più forte di prima. Più forte, più "moderno" e sempre più vincente...