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ATTUALITÀ SETTIMANALEMercato Azionario Svizzera: di nuovo le banche al centro dell'attenzione

03.10.16 - 16:00
D. Meroni, Equity & Fund Analysis BSI
Mercato Azionario Svizzera: di nuovo le banche al centro dell'attenzione
D. Meroni, Equity & Fund Analysis BSI

Successivamente al voto sulla Brexit, i mercati per alcuni mesi non hanno dovuto affrontare temi controversi suscettibili di attizzare focolai di volatilità. Come da calendario, il prossimo ostacolo certo da superare saranno le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, che quest’anno sono particolarmente cariche di significati e di implicazioni. Talmente cariche che anche alcune istituzioni americane come ad esempio il DoJ, sentono la pressione di portare in porto alcuni dossier delicati prima che sia insediato il nuovo presidente, tanto la posta in palio è importante.

Ed è con questa chiave di lettura che interpretiamo l’intensificarsi della politica americana, chinata in questo frangente sul settore bancario. Se al centro dell’attenzione ci sono soprattutto Wells Fargo e Deutsche Bank, la causa che coinvolge quest’ultima, riguardante la vendita fraudolenta di prodotti bancari legati alle ipoteche, coinvolge di pieno grado anche Credit Suisse, che si ritrova dunque nuovamente nell’occhio del ciclone e nelle mire di sanzioni multimilionarie in una fase dove i parametri di capitalizzazione appaiono ancora fragili e la redditività stenta a decollare.
È infatti opinione che il DoJ sia propenso ad una soluzione congiunta di Deutsche Bank, Credit Suisse e Barclays, visto che decisioni individuali avrebbero implicazioni diplomatiche con i tre rispettivi stati d'appartenenza e sarebbero influenzate negativamente dalla situazione individuale della capitalizzazione.
Raccomandiamo quindi attenzione e prudenza verso il settore bancario: la semplice notizia sull’evoluzione di questo tema ha infatti destabilizzato il settore finanziario svizzero ed europeo, ed ha avuto anche un effetto vistoso sul USD e sulla volatilità delle varie borse. Un ulteriore scivolone sarebbe a questo punto assai pericoloso in quanto DB e Credit Suisse non hanno troppo margine di manovra in termini di parametri di sicurezza e di capitalizzazione.
Trattandosi del secondo campanello d’allarme in due settimane, quando avevamo segnalato un certo affaticamento del rally estivo di Credit Suisse, questa recidiva non può più essere considerata episodica, ed è invece contestualizzabile in quello che probabilmente sarà un tormentone dei mercati in avvicinamento all’elezione americana.
L’impatto sull’SMI è stato particolarmente pesante sul finire della settimana, rimettendo addirittura in discussione la soglia degli 8'000 punti, un livello sotto il quale il rischio di correzione sarebbe assai pronunciato. Rileviamo inoltre come da inizio anno le oscillazioni cicliche dell’indice si siano ridotte in ampiezza e in durata, ma solo in occasione di quest’ultima correzione il ciclo sia stato inferiore ad una settimana con un’ampiezza più grande e improvvisa rispetto alla media. Non possiamo identificare questa anomalia con un segnale razionale di direzionalità del mercato, ma raccomandiamo di dare la dovuta importanza all’attuale impatto del settore finanziario sull’assieme del mercato.

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