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ATTUALITÀ SETTIMANALEContro la deflazione il titolo Nestlé fa da scudo

22.08.16 - 13:50
E. Di Giamberardino, Macro&Fixed Income Analysis BSI
Contro la deflazione il titolo Nestlé fa da scudo
E. Di Giamberardino, Macro&Fixed Income Analysis BSI

LUGANO - Nella settimana appena trascorsa le azioni del titolo Nestlé, che da solo traina un quarto dell’intero mercato svizzero, hanno continuato a esser preferite dagli investitori nonostante risultati poco brillanti. Il target di crescita dei ricavi della multinazionale dell’alimentare è infatti intorno al 5-6% annuo nel lungo termine, ma la crescita riportata nel primo semestre 2016, rispetto all’anno precedente, si è limitata al 3.1% (CHF 43.2 miliardi) a causa principalmente della discesa dei prezzi in Europa. La crescita prospettata per l’intero 2016, a detta del CFO del gruppo, dovrebbe comunque attestarsi attorno al 4.2%, ovvero pari ai livelli del 2015.

In uno scenario economico dei paesi sviluppati caratterizzato da crescita e inflazione basse, potrebbe essere minacciata la strategia del gruppo volta a rivolgere i propri prodotti in fasce di consumo con margini di profitto più elevati. Nestlé ha infatti dichiarato che alzerà i prezzi soltanto nelle nazioni in cui le valute si sono fortemente indebolite, dato che rialzi dei prezzi generalizzati potrebbero spingere i consumatori a spostarsi su prodotti più economici. Nonostante le prospettive non rosee, il titolo giovedì ha comunque tenuto, salendo dell’1.47%. Le ragioni di questa tenuta sono da ricondurre a due fattori: marginalmente al fatto che i mercati delle commodities cui Nestle è esposta (caffè, cacao e latte) dovrebbero aver raggiunto il punto di svolta; e alla percezione del titolo come paradiso sicuro, dato il portafoglio di marchi ben consolidato e la presenza in virtualmente tutti i mercati rilevanti. La diatriba interna al FOMC sugli eventuali rialzi dei tassi d’interesse americani contribuirà a esasperare la ricerca di rendimenti “sicuri” da parte degli investitori. Le dichiarazioni del presidente della Fed di San Francisco Williams hanno contribuito a far deprezzare il dollaro rispetto al franco svizzero.

Di converso, Swisscom è sceso nonostante abbia riportato risultati sostanzialmente in linea con il 2015: utile nei primi sei mesi del 2016 di 788 milioni di franchi, contro 784 milioni nello stesso periodo dello scorso anno (+0,5%), e un fatturato anch'esso in aumento (+0,2%) a 5,77 miliardi e aumentato le stime per l’anno a venire.

Nella settimana appena trascorsa il mercato svizzero ha seguito un andamento negativo. Le banche e le telecomunicazioni sono andate particolarmente male, perdendo rispettivamente il -3.69% e il -4.22%. In particolare gli altri due titoli difensivi del mercato, Roche e Novartis, hanno perso rispettivamente -2.41% e il -2.25%.

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