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ATTUALITÀ SETTIMANALEMercato azionario Svizzera: Di nuovo a regime dopo il picco di volatilità

04.07.16 - 17:45
Dario Meroni, BSI Equity & Fund Analysis
Mercato azionario Svizzera: Di nuovo a regime dopo il picco di volatilità
Dario Meroni, BSI Equity & Fund Analysis

Il mercato azionario elvetico riemerge dai postumi del voto britannico come uno tra i più resistenti fra quelli direttamente toccati dalle conseguenze del Brexit. Dopo neppure una settimana, il maggiore indice elvetico ha già ripreso il livello precedente, superando di slancio gli 8000 punti.

 Un sostanziale contributo a questo recupero è stato fornito dal gruppo ben rappresentato dei titoli difensivi, tra i quali si sono distinti i tre maggiori titoli affiancati da società come Actelion o Givaudan che sono maggiormente sensibili al USD o Swisscom, orientata al mercato interno.

 Proprio la sensitività ai movimenti valutari sembra essere la variabile più influente sul comportamento della borsa. Fortunatamente, gli scambi commerciali con l’area GBP sono marginali, pertanto l’impatto negativo è contenuto ai minimi termini, mentre il contemporaneo apprezzamento del USD ha favorito le società con un fatturato al netto dei costi maggiormente esposto alla valuta americana, la principale beneficiaria del Brexit in quanto, tra le varie valute rifugio, è quella con maggior potenziale di apprezzamento a medio termine. Nella fase di avvicinamento al voto in UK, la BNS aveva esplicitamente dichiarato che nel caso il CHF fosse stato massicciamente acquistato come bene rifugio sarebbe intervenuta, cosa puntualmente verificatasi, mentre per il USD vale la considerazione che si sta attualmente muovendo in una migliore situazione congiunturale, che dovrebbe consentire alla Fed una dinamica di tassi d’interesse opposta a quella a cui è costretta la BCE.

 Le premesse per un veloce recupero della borsa svizzera erano già state delineate nei giorni precedenti: una volta di più, è la volatilità l’indicatore che ci è servito per anticipare il rimbalzo. Prendendo spunto da eventi epocali che in passato avevano determinato delle impennate di volatilità a dei picchi ben distinti e identificabili, era infatti apparso un movimento anomalo che faceva supporre come in occasione del voto sulla Brexit si sarebbe trattato di un evento geopolitico della massima importanza. Nella quindicina precedente il voto la volatilità sulla borsa svizzera si era quindi conformata con un picco simile a quello sull’abbandono della protezione del CHF del gennaio 2015.

 Raggiunto il picco ad un valore superiore al 30, storicamente significativo, era poi iniziata la discesa nei giorni precedenti il voto. Alla notifica dell’esito, lo scorso venerdì, la volatilità ha ritoccato il picco durante pochi minuti, per poi ricadere definitivamente e risolutamente in area di recupero, togliendo ogni dubbio sulla direzionalità del mercato elvetico.

 La conferma dell’ottimismo borsistico viene dai volumi marginalmente più elevati nella settimana appena trascorsa, con l’intenzione degli investitori di riposizionarsi sulla borsa svizzera approfittando di una base di partenza vantaggiosa e di valutazioni storicamente favorevoli per i titoli difensivi, i più richiesti in questa fase di incertezza internazionale.

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