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L'OSPITEBellinzona rimarrà con la Peppa Tencia?

13.01.18 - 11:17
Giancarlo Jorio, ex municipale di Giubiasco
Bellinzona rimarrà con la Peppa Tencia?
Giancarlo Jorio, ex municipale di Giubiasco

La classe politica la definisce “qualità di prestazione”.

È inimmaginabile che le prestazioni di qualità evocate dalla classe politica di Bellinzona, rappresentata da 7 municipali in carica dei quali 3 avvocati, da 60 consiglieri comunali, si presume almeno 1/3 tra avvocati e giuristi, da una ventina di segretari e vicesegretari comunali e da una dozzina di giuristi in organico nell’amministrazione comunale, possano essere equiparate a modi e comportamenti che potrebbero essere giudicati lesivi dei principi di procedura cui alla legge organica comunale.

Deciderà l’Autorità superiore, e dalla sua decisione, ne va delle fondamenta e della credibilità sulla quale erigere l’edificio istituzionale.

Sotto la presidenza di Alberto Marietta, il Consiglio comunale di Bellinzona, il 18 dicembre 2017 ha deciso la nomina dei membri nel Consiglio direttivo dell’ente autonomo AMB, ritenuto di procedere come lo statuto è stato redatto. Bontà loro, presidente e consiglieri comunali, sembrerebbe siano incorsi in vizi sia procedurali, sia materiali.

Il mese prima gli onorevoli avevano approvato lo statuto AMB, ma si sono scordati di accertare, in modo conclamato, se quello che avevano appena approvato fosse conforme a quanto stavano approvando, in altre parole la nomina dei membri nel Consiglio direttivo dell’ente autonomo AMB. Dovessero far finta di non capire, tanto per cominciare, sussurriamo loro che lo statuto “entra in vigore con l'approvazione da parte dell'Autorità superiore”.

Anche il Municipio, che per principio propone al Consiglio comunale messaggi da approvare ha fatto perdere due settimane a chi ha il diritto di consultare l’incarto completo. Infine il Municipio ha fornito un foglio di data 18 dicembre 2017, con l’indicazione “proposte designazione membri nel Consiglio direttivo dell’ente autonomo AMB”, eludendo di esibire o citare la risoluzione di approvazione dello statuto, peraltro segnalando al richiedente l’incarto completo, che il ”tutto” è rigorosamente conforme al diritto (LOC).

Omettere d’indicare se l’esecutivo abbia preventivamente chiesto al Consiglio di Stato l’approvazione dello statuto, parimenti se quest’Autorità superione ha proceduto con risoluzione governativa, è una sua prerogativa, ma qualcuno infine lo accerterà. Parimenti è fatica inutile andare a cercare il rapporto di una commissione del consiglio comunale, rigorosamente sottoscritto almeno sette giorni prima della decisione proposta ad approvazione con disinvoltura e superficialità dal Presidente, un ex municipale di Giubiasco, quindi da una persona non sprovveduta in materia.

Ora ben sapendo come finirà la questione dopo il termine ricorsuale, il municipio inscena la solita farsa invalsa, da sempre, in quel dell’ex municipio di Giubiasco. Si sa, c’è odore di soldi nell’aria in questi giorni di votazione sulle remunerazioni del Municipio e non fa certo onore alle Autorità esibire prodezze che rischiano quantomeno di far perdere la faccia, quando con enfasi giornalmente si evocano “le prestazioni di qualità”. Comunque, questa prodezza fresca e di giornata, è impensabile possa essere propinata come una “una svista”. Detta alla Bersani, per intenderci quello che voleva “smacchiare il giaguaro”, a Bellinzona con analoghe metafore si potrebbe tappezzare il viale Stazione, adesso che è tempo di carnevale.

E vai … ”non si sono mai viste galline volare come un’aquila”; “la gattina frettolosa ha fatto i gattini ciechi”. Orbene già lo scorso 18 agosto 2017, chi non ha mai scaldato i banchi di una facoltà di giurisprudenza, segnalava che Bellinzona ha problemi di rappresentanza istituzionale ma tant’è. Ora anche il più gentlemen tra i gentlemen, è tempo capisca che Bellinzona sarà perdente restando con la Peppa Tencia in mano.

 

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