L'ex velina dice di non supportare più la moda crudele
LOS ANGELES - Elisabetta Canalis torna a parlare della crudeltà che si nasconde dietro le pellicce.
La bellezza sarda stavolta ha preso carta e penna per scrivere a Emanuele Farneti, neo direttore di 'Vogue' Italia, vera e propria bibbia della moda, per chiedergli di seguire l'esempio dell'edizione inglese del magazine, che si è impegnata da tempo a non promuovere capi fatti con la sofferenza di animali innocenti.
«Ogni giacca in pelliccia o taglio di pelliccia sono stati presi da un essere vivente terrorizzato che è stato catturato in natura o che ha vissuto una vita di miserie rinchiuso in una spoglia gabbia di metallo prima di essere affogato, folgorato, avvelenato o spellato vivo. Io, così come tanti dei vostri lettori, desidero vedere 'Vogue' muovere un passo verso un futuro compassionevole per la moda, impegnandosi a non promuovere la pelliccia sulle sue pagine», ha detto la Canalis.
«Essendo un'avida lettrice di Vogue e avendo avuto il piacere di stabilire un rapporto di lavoro con voi, le sto scrivendo per chiedere a 'Vogue Italia' di seguire l'esempio di 'Vogue Uk' e di altre testate di moda, adottando una politica contro l'uso della pelliccia. Hugo Boss e Giorgio Armani sono solo due delle molte case di moda di lusso che hanno bandito l'uso delle pellicce», ha poi concluso Elisabetta.