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PRO JUVENTUTEDissentire è un diritto anche dei giovani

28.09.17 - 07:00
I ragazzi non solo lo devono esercitare ma addirittura se ne devono nutrire e con esso crescere. A noi adulti la responsabilità di accogliere questo diritto
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Dissentire è un diritto anche dei giovani
I ragazzi non solo lo devono esercitare ma addirittura se ne devono nutrire e con esso crescere. A noi adulti la responsabilità di accogliere questo diritto

Un noto – notissimo – personaggio pubblico cresciuto nella Svizzera italiana ed attivo nella Berna federale, ha recentemente sostenuto – credo che abbiamo avuto l'occasione di sentirlo tutti – che la libertà è sempre libertà di dissentire. Onore al merito per aver scovato tra le pieghe della storia questa importante frase che fa parte – una parte importante - della storia della cultura e della civiltà. Quali sono le forme del dissentire, lo si può immaginare molto facilmente.
Basterebbe pensare alla propria esperienza e credo assai facilmente si troverebbero nella storia di ognuno di noi uno, molti, moltissimi momenti in cui si è dissentito su questo e su quello.
Come la mettiamo, però, quando qualcuno dissente con noi e, magari, non ce lo manda a dire?
I giovani sono – per fortuna loro – gli alfieri della resistenza, magari addirittura della dissidenza (se mi è concesso il termine, che non è di esclusiva dei – per altro giganteschi nelle loro intenzioni ed esiti – dissidenti politici). Siamo in grado, in quanto adulti, di accogliere altri modi di pensare e di agire tipici dei nostri ragazzi? È difficile raccogliere una contraddizione non da poco: da una parte si crede (anche a giusta ragione) di sapere cose potrebbe essere meglio per i nostri ragazzi (figli, nipoti o altro); dall'altra c'è il loro sacrosanto diritto di crescere in autonomia e indipendenza. Quando questi due piani non collimano ecco che le difficoltà emergono e si trasformano in frizione o addirittura in conflitto. È proprio qui che il dissentire dei ragazzi prende forma e – per fortuna, aggiungo – si fa cittadinanza attiva, il più delle volte matura e – sempre! – intelligente. Dissentire è un diritto; i ragazzi non solo lo devono esercitare ma addirittura se ne devono nutrire e con esso crescere; accogliere (e non nascondere o, peggio ancora: giudicare come inadeguato, banale o inutile) questo diritto è responsabilità dei noi adulti. Se non lo sappiamo fare, allora abbiamo un problema.

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