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PRO JUVENTUTEI giovani possono utilizzare gli spazi pubblici, ma solo finché non disturbano gli adulti

17.11.16 - 06:00
Proviamo ad insegnare ai ragazzi a rispettare i luoghi pubblici
Fotolia
I giovani possono utilizzare gli spazi pubblici, ma solo finché non disturbano gli adulti
Proviamo ad insegnare ai ragazzi a rispettare i luoghi pubblici

Gli spazi pubblici di chi sono? I marciapiedi, le strade, le piazze, i sagrati, i rioni… insomma: la città a chi appartiene? Ogni tanto si vede qualche ragazzino, o qualche giovane, prendere un pallone, o uno skate, o una bmx o altro, oppure semplicemente indossare una tuta e fare dell'attività nei luoghi pubblici, fatti di muretti, di piattaforme, di porte da gol improvvisate.

Succede però assai frequentemente che questi ragazzini (o giovani) più per un timore incondizionato che per cattiveria vera e propria vengano diffidati dal fare questo o quello, perché disturbano, perché possono arrecare danno al bene pubblico o, semplicemente, perché intralciano la vita degli adulti. Noi adulti usiamo gli spazi pubblici per spostarci, andare a lavorare, a fare compere, alla posta, dal medico e qualcosa d'altro ancora; ogni tanto (magari la domenica) per passeggiare e trarre beneficio dal piacere che il nostro paesaggio ci può offrire. I giovani, invece, si rivelano essere i maggiori utilizzatori dello spazio pubblico poiché, oltre che ad andare a scuola - appunto – ci giocano, si incontrano, vi agiscono direttamente. Il fatto è, però, che gli spazi pubblici non sono quasi mai (eccezion fatta, magari, per i parchi gioco) pensati ed organizzati per i bambini e per i giovani, per la loro crescita, per lo sviluppo del loro profilo di personalità. Perché? Cosa abbiamo dimenticato? Se, da una parte, l'arredo pubblico è importante, altrettanto importante è l'uso che se ne fa. I giovani non sono rispettosi degli spazi pubblici? Beh… proviamo ad insegnargli a rispettarli. Ce la sentiamo?

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