Un intrattenitore, una tastiera o delle basi, un pubblico che canta a squarciagola i successi di oggi e di ieri: vi racconto l’epopea della spensieratezza anni ‘80, oggi di nuovo in auge
LUGANO - Sto leggendo un libro molto interessante, che si chiama Milano by night, e parla delle notti più spensierate e leggere della Milano del dopoguerra, tra banditi, spogliarelliste e musicisti swing...
Una versione lombarda delle storie di gangster d'oltreoceano, con immagini e foto d'epoca che ritraggono vip e ugole d'oro dell'epoca a braccetto con politici e malavitosi. Era l'era dei nightclub e dei teatri di avanspettacolo (e magari di qualche spogliarello): lo Smeraldo, il Maxim e tanti altri.
E quando questo mondo arriva al tramonto, negli anni '80, un altro fenomeno emerge, sempre nella città meneghina: il piano bar, una forma di intrattenimento musicale ancora attualissima e trasformatasi, nel corso del tempo, in un nuovo cult. Il cambio epocale avviene con l'arrivo delle tastiere elettroniche e dei midi-files, che mandano in pensione i vecchi pianisti come il Sam di Casablanca o le belle cantanti intrattenitrici degli anni '60 e '70. “Solo un pianista di piano bar” - canta De Gregori - “e suonerà finché lo vuoi sentire, non ti deluderà...”
Molti locali alla moda scelsero questo cambiamento epocale e puntarono sulla “novità tecnologica” dei musicisti elettronici che portavano in scena con più facilità (e meno spazio necessario) di una band suoni campionati, effetti speciali e basi musicali. Certo, molti musicisti all'inizio erano di capacità abbastanza limitate, ma tanti furono anche i fenomeni che solcarono i cieli notturni d'Italia per tutti gli anni '80 e '90, con strascichi fino ad oggi: pensiamo ad esempio a Umberto Smaila e Jerry Calà (vedi il film “Vacanze di Natale”, del 1983), due vere icone pop (con alti e bassi, naturalmente) presenti fin dagli inizi di quell'epoca e ancora oggi in attività.
E se negli ultimi anni questo genere di serate sembra aver perso un po' di terreno rispetto alle esibizioni dal vivo e soprattutto i dj, non mancano caffè, locali e sale in cui si intonano ancora vecchi e nuovi successi internazionali o in lingua italiana, magari in duo con accompagnamento di una seconda voce, quasi sempre femminile, seguiti da chi mette dei dischi e parte di un intrattenimento divertente e spensierato, non solo da cantare a squarciagola, ma anche da ballare. La tastiera elettronica carica di basi e campionamenti moderni è ancora protagonista indiscussa nelle serate nei villaggi vacanze, negli alberghi, in crociera o nei luoghi dell'intrattenimento estivo, e in ristoranti come il Cost e lo Chatulle (buon cibo, inizia la musica, via i tavoli e si comincia a scatenarsi).
E tra pochissimo, a partire da sabato 7 ottobre, ogni settimana, anche il Ciani diverrà un ristorante in cui godere di questo tipo di show musicale: vi proporremo la serata “Maracaibo”, con alcuni tra gli intrattenitori più coinvolgenti su piazza.
Questa rubrica è sponsorizzata dal Ciani Ristorante Lugano.