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Curtis Harding, oltre la paura

STATI UNITICurtis Harding, oltre la paura

16.10.17 - 06:00
Curtis Harding narra la genesi di “Face Your Fear” (Anti/Epitaph/Phonag), il suo nuovo disco, il secondo, in uscita il 27 ottobre
FOTO MATTHEW CORREIA
Il 24 novembre Curtis Harding (38 anni) si esibirà al Plaza di Zurigo.
Il 24 novembre Curtis Harding (38 anni) si esibirà al Plaza di Zurigo.
Curtis Harding, oltre la paura
Curtis Harding narra la genesi di “Face Your Fear” (Anti/Epitaph/Phonag), il suo nuovo disco, il secondo, in uscita il 27 ottobre

ATLANTA (GEORGIA) - A tre anni dalla realizzazione di “Soul Power” (Anti/Burger Records, 2014) - stratosferico esordio costruito al di sopra di una dozzina di tracce autoprodotte -, tra pochi giorni Harding darà alle stampe - in vinile, cd e digitale - il suo nuovo (capo)lavoro, co-prodotto, questa volta, con Sam Cohen e «l’amico di vecchia data» Danger Mouse.

Undici canzoni, attraverso cui torna a restituire all’ascoltatore la commistione  soul/r&b oriented - giunta oramai alla perfetta maturazione - che custodisce dentro di sé.

Curtis, “Face Your Fear” (“Affronta la tua paura”): cosa vuoi dirmi di questo titolo?

«Ho scritto la title-track riflettendo su un incubo ricorrente. Ma ciò che voglio dire va al di là delle mie faccende personali: il mio è un suggerimento, in questo momento di fragilità globale. Non dobbiamo farci piegare dalla paura e modificare le nostre abitudini...».

Gli attacchi dell’Isis hanno portato confusione e paura nella società, nel mondo… La gente è cambiata: una conseguenza inevitabile, credo...

«Come abbiamo visto tutti, non è solo l’Isis a colpire le persone innocenti: stiamo vivendo senza dubbio tempi assurdi, orribili, ma dobbiamo tentare in tutti i modi di vivere al meglio la nostra esistenza. Perché è una sola».

Donald Trump e Kim Jong-un non ti fanno paura?

«No. Le mie paure ho imparato ad affrontarle».

Parlavi di un incubo ricorrente: vuoi entrare nel dettaglio?

«Scusami, ma preferirei di no... È qualcosa di molto personale...».

Hai affidato parte della produzione del disco a Danger Mouse: cosa vuoi dirmi del suo apporto?

«Dopo avermi presentato Sam, Danger Mouse ha supervisionato l’intero progetto senza interferire sulle nostre scelte: sai, non è il tipo di produttore che ti dice di fare in un certo modo, quando a te in testa frulla un’idea differente...».

Il primo lavoro di Danger Mouse che ho avuto modo di ascoltare - tanto tempo fa, oramai - è “Dark Night Of The Soul” (Emi, 2010), messo a punto con Sparklehorse. Hai mai sentito quel disco?

«Certo, è un lavoro straordinario…».

Cosa vuoi dirmi delle registrazioni di “Face Your Fear”?

«Si sono svolte tra Los Angeles e New York in circa due mesi…».

In alcune tracce del disco c’è un’ospite…

«È Amber Mark, adoro la sua voce...».

Oltre ad esserti introdotto nell’universo hip hop - ricordo la tua collaborazione con CeeLo Green -, hai preso parte anche a progetti garage rock oriented, partecipando alle registrazioni di “Darling… It’s Too Late” (Suicide Squeeze, 2015) dei Guantamo Baywatch e dando vita, nel 2014, ai Night Sun con Cole Alexander dei Black Lips… Con i Night Sun la produzione si ferma al 7” (“No Pressure”/“On My Way”) pubbblicato tre anni fa?

«No, siamo al lavoro su un intero album...».

Quando prevedi la realizzazione?

«Dobbiamo trovare soltanto un po’ di tempo e rientrare in studio…».

 

 

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