Cerca e trova immobili

CANTONEFrancesco Guccini si racconta tra gialli, funghi, Svizzera e canzoni

09.10.17 - 06:00
Ho incontrato Guccini sabato a margine di Scrittori & Musica all’ex Asilo Ciani di Lugano, dove il cantautore ha presentato “Tempo da elfi”, l'ultimo romanzo scritto con Loriano Macchiavelli
Foto tio.ch / 20minuti
Francesco Guccini si racconta tra gialli, funghi, Svizzera e canzoni
Ho incontrato Guccini sabato a margine di Scrittori & Musica all’ex Asilo Ciani di Lugano, dove il cantautore ha presentato “Tempo da elfi”, l'ultimo romanzo scritto con Loriano Macchiavelli

LUGANO - «Questo libro è un giallo - spiega il Guccini-scrittore al pubblico accorso alla manifestazione organizzata dal Ps - Gli elfi protagonisti non sono i personaggi delle leggende celtiche, bensì ragazzi che alla fine degli anni Settanta si sono stabiliti in alcune piccole case abbandonate del nostro Appennino pistoiese: hippy, insomma, che vivono con qualche animale e con i prodotti dell’orto… E convivono con la gente del luogo, che li accoglie più o meno bene… Come dicevo poco fa, però, “Tempo da elfi” (Giunti) è un giallo, quindi c’è un morto e c’è un investigatore...».

Dopo l’incontro col pubblico, durato poco più di un’ora, Guccini si racconta tra Pavana - dove vive, in provincia di Pistoia -, funghi, Svizzera e canzoni…

Poco fa, raccontando del nuovo romanzo, diceva che a Pavana siete rimasti in pochi… Oggi in quanti siete?

«Pavana non fa comune, il comune è Sambuca Pistoiese, che conta 1400 abitanti… A Pavana siamo in 900, ed è la frazione più abitata… Si deve pensare, però, che nel 1911 gli abitanti erano più di 7000…».

Com’è la sua giornata?

«(sorride) Mi alzo relativamente presto, verso le 9. Dopodiché, leggo il giornale - che un amico mi porta, perché l’edicola è a più di un chilometro di distanza -, guardo un po’ di televisione, mangio, poi il pomeriggio scrivo o incontro qualche amico che viene a trovarmi…».

Inizio ottobre è tempo di funghi…

«Sì, ma io non ci vedo quasi più, quindi… Una volta ci andavo ed ero anche capace di trovarne…».

Ne trovava tanti?

«Tanti no, non sono mai stato un gran cercatore, ma ne trovavo…».

Li cucinava con le tagliatelle?

«Dipende dal fungo…».

Non solo porcini, quindi…

«Anche russole, mazze da tamburo, galletti: sono funghi buoni, anche messi assieme, mi creda... Le mazze da tamburo vanno cucinate a parte, però: sono un po’ friabili…».

Pavana è in montagna… Vivrebbe da queste parti? Anche qui, d’altra parte, le montagne non mancano…

«La Svizzera mi andrebbe bene adesso, che faccio una vita molto più regolare. Ma prima, quando abitavo a Bologna, la mia giornata era molto più vivace: mi alzavo tardi e uscivo a mezzanotte e mezza... Qui si va a letto presto…».

So che aveva già suonato in Svizzera ancora prima di pubblicare “Folk beat n.1” (La voce del padrone, 1967)...

«Era il 1962, facevamo serate da ballo… Andammo a suonare a Zofingen (AG), per gli emigranti italiani… Quella, tra l’altro, fu la mia prima volta all’estero...».

Qual era il nome del gruppo?

«I Gatti…».

E i brani in repertorio? Rock’n’roll?

«Sì, rock’n’roll come “See You Later Alligator”, ma anche lenti, valzer…».

Cosa ascoltava all’epoca?

«Elvis Presley, Gino Paoli, Peppino Di Capri…».

Con I Gatti non ha mai inciso nulla?

«Noo, assolutamente… (ride)».

Dopo “L’ultima Thule” (Capitol/EMI, 2012) non ha più scritto nemmeno una canzone?

«No…».

Talvolta non ne sente la necessità?

«No… Ho smesso perché non ho più niente da dire…».

A casa sua, in un cassetto, immagino però ci sia qualcosa di inedito, di incompiuto…

«Sì, ma sono dei tentativi giustamente dimenticati…».

Il 3 novembre, per Universal Music, sarà pubblicata una raccolta di concerti inediti registrati all’Osteria delle Dame di Bologna, locale fondato da lei e da Padre Michele Casali nel 1970…

«Purtroppo, non posso parlarne, mi hanno già sgridato… Mi dispiace...».

Oggi che musica ascolta?

«Non ascolto più nulla…».

Un anno fa ho chiesto a Beppe Carletti se Francesco Guccini, anche solo per una canzone, tornerà mai sul palco con i Nomadi… Lei oggi cosa mi dice?

«(ride) No, non vado più sul palco…».

Credo di avere finito il tempo… Sta arrivando un po’ di gente per gli autografi…

«Oddìo! (ride)».

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE