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DANIMARCAQuest'uomo ha ricevuto due milioni di euro per studiare i videogiochi

03.05.16 - 14:11
Si chiama Espen Aarseth, è un professore danese, e nella sua vita fa quello di lavoro. Ma a quale pro?
IT University of Copenhagen
Quest'uomo ha ricevuto due milioni di euro per studiare i videogiochi
Si chiama Espen Aarseth, è un professore danese, e nella sua vita fa quello di lavoro. Ma a quale pro?

COPENHAGEN - Due milioni di euro elargiti sull'arco di cinque anni, questa l'incredibile e sontuosa borsa di studio "staccata" al Consiglio europeo della ricerca (Erc) dallo studioso Espen Aarseth. Nei prossimi cinque anni il professore ordinario presso l'IT University di Copenhagen sarà impegnato al 100% in un compito monumentale: redigere la teoria generale... dei videogiochi.

Cybertesto questo sconosciuto - No, non è uno scherzo. Aarseth è uno di quei personaggi fondamentali che hanno contribuito a portare nelle aule delle università di tutto il mondo (soprattutto quelle più "illuminate" e aperte all'innovazione) i games come oggetto di studio. Autore della teoria del "cybertersto ludico", che sembra una cosa complicatissima (e forse lo è anche) ma in realtà propone "semplicemente" di trattare i videogiochi alla stregua di film e libri.

In cerca della teoria unica - In fin dei conti gli ingredienti ci sono tutti: una storia, dei personaggi, delle scelte d'autore/di regia. Quello che manca, oggi come oggi, è una teoria univoca per capire i loro meccanismi. Come molte branche di studio giovani (e meno giovani) anche i "game studies" sono pervasi da diverse correnti (anche estremamente contrapposte) il lavoro che Aarseth dovrà riuscire a fare sarà quella di sintonizzarle in modo armonico: «Sono molto onorato di questa opportunità», ha dichiarato sul comunicato ufficiale rilasciato dal suo ateneo, «quello che vogliamo fare è sviluppare un modello univoco per analizzare i videogiochi, è una cosa che al giorno d'oggi purtroppo è ancora assente».

Sì ma a che pro? - Sono soldi ben spesi? Si tratta ovviamente di una cosa soggettiva, certo è che si tratta in ogni caso di prodotti che vengono fruiti da miliardi di persone e, sebbene negli ultimi anni non abbiano brillato per innovazione, sono comunque una delle punte di diamante tecnico-artistiche della nostra contemporaneità. L'iPhone (che ricordiamolo è "figlio" del Nintendo DS), pellicole come "Avatar" e moltissimi altri artefatti che amiamo e usiamo ogni giorno vengono proprio da lì. Se ne sarà valsa veramente la pena lo scopriremo... nel 2021!

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