Se cucciolo, il cane presta più attenzione quando gli si parla come se fosse un bambino
A chiunque possegga un cane sarà capitato almeno una volta di ritrovarsi a parlare a Fido come ad una persona. E, magari, di passare per matti davanti ad altre persone. In realtà, comunicare a voce con il proprio cane non è un’attività inutile, tutt’altro: secondo una recente ricerca dell’Università di Saint Etienne, in Francia, questo comportamento sarebbe recepito dall’animale come un invito al gioco e all’interazione e contribuirebbe a rendere più solido il rapporto con l’uomo, ma solo se il cane è molto giovane.
Lo studio è stato condotto in un canile di New York, dove i ricercatori hanno parlato ai cani - 10 adulti e 10 cuccioli - scandendo lentamente le parole con toni diversi. Gli studiosi hanno ripetuto frasi come “vieni qui, piccolo!” o “bravo cucciolo” sia in tono neutro sia con un registro alto e melodico, proprio come si fa con i bambini piccoli.
Diversi i risultati ottenuti: 9 cuccioli su 10 hanno prestato la massima attenzione, abbaiando e facendo le feste, quando le frasi venivano recitate con tono melodioso. I cani adulti, invece, hanno ignorato l’input sonoro. In sostanza, dunque, il “baby talking” con i cani funziona, ma solo con i cuccioli.