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PRIME IMPRESSIONIKia Stonic: una ventata d’aria fresca

08.12.17 - 18:00
Il costruttore sudcoreano si lancia nell’agguerrito segmento dei SUV compatti e lo fa con tutte le carte in regola.
Kia Stonic: una ventata d’aria fresca
Il costruttore sudcoreano si lancia nell’agguerrito segmento dei SUV compatti e lo fa con tutte le carte in regola.

Semplice ma non essenziale, fresca e modaiola ma con sostanza, urbana ma adatta al viaggio: con la neonata Stonic, Kia si aggiunge ai produttori delle auto più richieste dai mercati, mettendo in campo un modello azzeccato specie tra la concorrenza più accessibile di questo ormai vasto segmento. La vettura ha una lunghezza contenuta ( 4,14 metri) a fronte di una buona larghezza che contribuisce al convincente design, molto dinamico: passaruota estesi, nervature sul cofano, sbalzi ridotti, buona altezza da terra e barre portatutto sul tetto ne sottolineano l’essenza ‘esotica’, mentre la verniciatura bicolore – a richiesta – anticipa l’estesa possibilità di personalizzazione cromatica, sia esternamente che nell’abitacolo. Se si può trascorrere piacevolmente del tempo a immaginare il look più appropriato dell’auto al proprio gusto personale, motore e allestimento si scelgono con immediatezza: il propulsore è uno soltanto, tre cilindri turbo da un litro di cilindrata per 120 cavalli, mentre l’allestimento standard (da 19’900 CHF) è completabile con due soli pacchetti che raggruppano la totalità delle opzioni.

Pennellate di colore decise ravvivano gli interni, senza però dimenticare il classico grigio argento che conferisce all’ambiente un aspetto più serio; plastiche e materiali sono piuttosto semplici, privi di ricercatezze, ma l’insieme ha il pregio di risultare accogliente, molto godibile nonché ‘fresco’ nel design. Riuscita l’integrazione del display centrale, comodo da raggiungere, corredato di pulsanti ai lati per l’immediatezza di accesso a funzionalità specifiche e dotato di buona grafica sulla diagonale da 7 pollici. Presenti di serie le funzionalità Android Auto e Apple CarPlay. La posizione di guida è altrettanto riuscita, personalizzabile con immediatezza alla propria taglia nonostante il registro a scatti dello schienale; si guida moderatamente rialzati, con una postura sportiveggiante di notevole comfort. Buona anche la libertà di movimento posteriore, adeguata per due adulti anche su trasferimenti di lunga distanza; versatile e capiente lo stesso vano di carico, con cubatura valida – da 352 a 1155 litri – completata dalla presenza di un pratico doppio fondo regolabile su due altezze. Lo schienale del divano posteriore è frazionabile nelle tradizionali due porzioni asimmetriche e lascia spazio ad un piano di carico uniforme, ma la soglia di carico risulta più alta e un po’ scomoda in caso di oggetti pesanti.

In marcia. La Stonic impiega davvero poco a mostrare il suo carattere: è facile da condurre, maneggevole, dotata di una bella tenuta di strada con movimenti ridotti del corpo vettura. La città è l’ambiente dove l’auto si mostra davvero a suo agio, grazie alla combinazione tra ingombri contenuti, sterzo piuttosto leggero ed agilità evidente nel traffico e nei cambi di direzione. Il molleggio delle sospensioni mostra una risposta abbastanza “ferma” ma nel complesso, tranne che su piccole sconnessioni, assicura un assorbimento adeguato delle asperità più evidenti. La Stonic è inoltre divertente tra le curve, grazie alla presa al suolo combinata al ridotto rollio, mentre in velocità si fa apprezzare l’insonorizzazione curata, con motore sempre poco avvertibile e valida silenziosità di marcia anche ad andatura autostradale: un’auto godibile a tutto campo, che si lascia guidare con piacere.

Il motore unico non è un limite. Il 1.0 a iniezione diretta e turbo offre infatti un’erogazione fluida, tangibilmente elastica sin dai regimi più modesti – i 175 Nm di coppia massima sono raggiunti già a 1500 giri e restano costanti fino a 4000 – ed è in grado di distendersi con buona progressione quando serve, assicurando prestazioni vivaci (0-100 km/h in 10,3 secondi, velocità massima 184 km/h); il tutto sempre con una sonorità molto discreta, avvertibile giusto in accelerazione con la classica rombosità sorda dei tre cilindri. Ben manovrabile il cambio, piacevole lo sterzo. Quanto agli ausili alla guida, il pacchetto Road completa la dotazione con tutti i più avanzati sistemi oggi disponibili, ad eccezione del cruise control solo di tipo convenzionale; il controllo di trazione è anch’esso standard, senza programmi specifici per superfici a bassa aderenza.

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