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CANTONEAssaggia questo: se poi ti piace, lo puoi ordinare online

18.10.17 - 07:07
Il cibo è sempre più business, anche in Ticino, dove fioriscono start-up dedicate. Ma il web da solo non basta: va accompagnato a «esperienze sensoriali», come cene dove presentare quel che si vende
Assaggia questo: se poi ti piace, lo puoi ordinare online
Il cibo è sempre più business, anche in Ticino, dove fioriscono start-up dedicate. Ma il web da solo non basta: va accompagnato a «esperienze sensoriali», come cene dove presentare quel che si vende

LUGANO - Tra i precursori vi fu Cibyo, sito web prima e app poi a creare un connubio vincente fra internet e il cibo, per l'acquisto online di prodotti del territorio. Oggi ci sono Loonity, Carnenatura, MrSmile, Myswissness, Portoacasa.ch: esperimenti locali che sfruttano il potenziale della rete per fare business con la frutta, la verdura, la carne, i formaggi. Un trend in crescita, nel mondo come nel piccolo Ticino: dove si moltiplicano, sovrappongono, copiano e migliorano esperienze analoghe, ora protagoniste del primo evento che prova a mettere ordine nel caos "E-commerce meets Food and Wine", giovedì a Manno.

Un'apparente incongruenza, o quantomeno anomalia, per qualcosa che vive di un'esperienza sensoriale negata dal rapporto, freddo e asettico, con la realtà virtuale. Non è un caso se perfino Amazon ha deciso di sperimentare un bar pop-up, da venerdì nel quartiere chic di Tokyo e per dieci giorni appena, in cui degustare ciò che a novembre si potrà solo ordinare sul sito. Gusto, olfatto, tatto, anche vista e un po' l'udito contano a tavola: come pretendere di conciliarli con i meccanismi del web? Come convincere la gente all'acquisto a scatola chiusa? Nulla di impossibile o di fuori luogo secondo Massimo Botta, responsabile del Master Supsi in Interaction Design, secondo cui i nuovi modelli di business in evidente ascesa si avvalgono della rete senza per questo prescindere dalla realtà.

In che modo?

«Spesso si organizzano cene dove gustare, cucinato da uno chef, quello che poi si può acquistare sulla piattaforma. Oppure incontri dove conoscere persone nuove, parlare di vino o di cibo. In questo caso l'online serve ad attivare un'esperienza. Si tratta di soluzioni di business dove l'esperienza reale esiste ed è connessa a quella virtuale».

Quando l'e-commerce tocca il cibo, della realtà non si prescinde?

«Esatto. Ma l'e-commerce è solo un piccolo segmento che mostra quali applicazioni le nuove tecnologie possano avere nel settore. Per esempio esistono importanti start-up, negli Stati Uniti in particolare, che si dedicano all'agricoltura urbana, con grandi serre di vetro e metallo o dentro edifici dove crescono prodotti a km zero, genuini. Oppure si creano "in laboratorio" alimenti ricchi di particolari nutrienti».

Non si tratta di una sorta di "manipolazione", inadatta a gente sempre più attenta a ciò che mangia? 

«Il consumo più consapevole è proprio uno dei trend del business del cibo legato alla rete. Internet è in grado di veicolare informazioni altrimenti più difficili da reperire: che cosa stiamo mangiando, da dove arriva, come smaltirlo. D'altro canto, la coltivazione può oggi approfittare di tecnologie che permettono di controllarla e ottimizzarla, per esempio attraverso droni o più semplicemente sensori, utili per esempio a evitare sprechi d'acqua o abuso di pesticidi».

Uno dei trend: quali sono gli altri?

«Quello dei cibi dedicati a particolari stili di vita o target, come i prodotti per bambini o le confezioni per i single. Gli alimenti semilavorati, che permettono di non dedicare troppo tempo alla preparazione dei pasti. E il consumo esperienziale appunto, che si lega più ai prodotti locali e al turismo».

Anche in Svizzera?

«Per la Svizzera potrei citare una start-up che applica le potenzialità di internet alla natura attraverso sensori wireless che offrono previsioni in tempo reale riguardo al raccolto o al pericolo d'incendio. È una tecnologia molto innovativa».

Quanto alle esperienze d'acquisto su internet?

«L'industria del cibo è molto vasta e varia. C'è un'area legata alla cucina, con community per la condivisione di ricette  o box con gli ingredienti; la ristorazione, con i sistemi di recensione stile Tripadvisor e buoni come Groupon; c'è tutta un'area legata a nutrizione e benessere, piattaforme business to business e c'è anche l'ecommerce, con vendite monobrand o marketplace esperienziali».

 

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