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La società attiva nelle tecnologie per l'industria fotovoltaica a novembre aveva annunciato la soppressione di 180 impieghi. Unia critico: «Richieste dei lavoratori poco considerate»
BERNA - La società Meyer Burger, attiva nelle tecnologie per l'industria fotovoltaica, ha confermato oggi, al termine della procedura di consultazione, la cancellazione di al massimo 160 posti di lavoro, dei 180 annunciati all'inizio di novembre.
Un centinaio di impieghi sono soppressi in modo definitivo, mentre per i 60 rimanenti si attende ancora che venga concluso l'esame di diverse proposte alternative presentate nel frattempo. Il gruppo bernese afferma anche che cercherà di trovare una soluzione per la ventina di apprendisti toccati dalla ristrutturazione.
Il sindacato Unia, in un comunicato giunto in serata, critica il fatto che il management della società sia andato incontro solo in maniera limitata alle richieste dei collaboratori. È vero che è prevista la cancellazione di meno posti di lavoro, scrive, tuttavia non sono stati considerati i dipendenti temporanei, deplora il sindacato.
Meyer Burger, il 2 novembre, ha indicato che intende cessare le sue attività di produzione a Thun (BE), dove ha sede, per trasferirle in Cina. La direzione ha indicato oggi che l'operazione sarà portata a termine entro la fine del prossimo anno.
