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SVIZZERAEasyJet vuole crescere ancora a Ginevra

07.05.17 - 11:12
La compagnia britannica low-cost, che da venerdì dispone di un 14esimo apparecchio allo scalo ginevrino, vuole aumentare del 10% il numero di passeggeri trasportati entro fine settembre
Archivio Keystone
EasyJet vuole crescere ancora a Ginevra
La compagnia britannica low-cost, che da venerdì dispone di un 14esimo apparecchio allo scalo ginevrino, vuole aumentare del 10% il numero di passeggeri trasportati entro fine settembre

GINEVRA - Già numero uno all'aeroporto di Ginevra-Cointrin, Easyjet intende proseguire la sua crescita. La compagnia britannica low-cost, che da venerdì dispone di un 14esimo apparecchio allo scalo ginevrino, vuole aumentare del 10% il numero di passeggeri trasportati entro fine settembre.

L'acquisizione del nuovo Airbus A320 permette di creare in maniera diretta «36 impieghi supplementari (...) che vanno ad aggiungersi ai 500 che già contabilizziamo a Ginevra, e ai 300 posti di lavoro indiretti», ha indicato il direttore di Easyjet per l'Europa del Nord, Thomas Haagensen, in un'intervista pubblicata sul domenicale Le Matin Dimanche. Dalla Svizzera, la compagnia aerea ha trasportato lo scorso anno 900'000 passeggeri in più rispetto al 2015.

Presente pure a Zurigo e a Basilea-Mulhouse, Easyjet ha visto crescere di 380'000 unità il numero di passeggeri nel 2016. Haagensen ha spiegato una parte della crescita con la progressiva sostituzione dei vecchi Airbus A319 con A320 che contano 186 posti, contro 156 per il modello A319.

L'acquisizione di un 14esimo apparecchio per lo scalo ginevrino, la prima da cinque anni a questa parte, è importante, perché offre la possibilità di allargare la rete delle destinazioni. EasyJet può così raggiungere la città corsa di Calvi e quella montenegrina di Tivat, ha precisato Haagensen.

La compagnia low-cost deciderà, inoltre, quest'estate il luogo e la realizzazione di uno scalo in un altro Paese membro dell'UE, dopo l'uscita della Gran Bretagna dall'UE che avverrà nel 2019, ha aggiunto Haagensen. «Si tratterà di immatricolare una parte degli aerei nell'UE, affinché si possano garantire i voli al suo interno (...), ciò che non potrebbero più fare gli apparecchi battenti bandiera britannica».

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