Un'ingegnere accusa i suoi superiori, il ceo: «Per chi si comporta in questo modo non c'è posto»
LONDRA - Un'indagine urgente, per far luce sulle accuse di molestie sessuali alle quali il suo nome adesso è associato. Non c'è pace per Uber, periodicamente presa di mira dai tassisti che lamentano di concorrenza sleale, ultimo caso gli scorsi giorni a Roma. Ma stavolta la colpa potrebbe essere più grave: come aver annoverato fra i suoi uomini chi si è reso responsabile di atteggiamenti discriminatori, minacce e perfino molestie verso una ex dipendente.
Susan Fowler, ingegnere inglese che ha prestato le proprie competenze a Uber fino allo scorso dicembre, ha circoscritto lo sfogo al proprio blog, in un post pubblicato due giorni fa. Ma il clamore non è comunque mancato. «Tutto questo è orrendo e contro il credo di Uber», ha dichiarato l'amministratore delegato Travis Kalanick. «Una cosa del genere è la prima volta che accade: per questo ho dato mandato a Liane Hornsey, nuovo direttore delle risorse umane, di indagare con urgenza».
«Uber è il posto di lavoro di tutti: e non c'è posto per chi si comporta in questo modo», ha concluso.