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SVIZZERAFusioni e acquisizioni rallentano nel primo trimestre

31.03.15 - 14:37
La decisione della BNS, secondo Ernst&Young, ha avuto un effetto negativo
Fusioni e acquisizioni rallentano nel primo trimestre
La decisione della BNS, secondo Ernst&Young, ha avuto un effetto negativo

ZURIGO - Nel primo trimestre le fusioni e le acquisizioni con partecipazione di aziende svizzere sono diminuite sia di numero, sia di portata. Secondo la società di consulenza EY (Ernst&Young), ha avuto un impatto negativo sulle transazioni la decisione della Banca Nazionale Svizzera (BNS) di abolire la soglia minima di cambio euro-franco.

Il loro numero, 137, è regredito del 13% rispetto al quarto trimestre dell'anno scorso, mentre il volume totale è calato del 34%, da 24,4 a 16,1 miliardi di franchi. Il volume trimestrale medio delle transazioni nel 2014, annata straordinaria, è stato di 43,9 miliardi di franchi. L'ammontare del primo trimestre 2015 è comunque nettamente inferiore anche ai 21 miliardi del 2013 e ai dati medi registrati dal 2007, precisa EY.

La principale transazione del trimestre, per un ammontare di 6,8 miliardi di franchi, è avvenuta in febbraio: il gruppo irlandese CRH ha rilevato le parti del cementificio francese Lafarge e di quello sangallese Holcim che sono obbligati a vendere nell'ambito del progetto della loro fusione.

Due delle cinque principali operazioni riguardano il settore dei media e delle tecnologie di telecomunicazione. TE Connectivity, fabbricante americano di componenti elettromeccanici per le telecomunicazioni con sede a Sciaffusa, è stato rilevato per 2,7 miliardi di franchi dalla statunitense CommScope, produttrice di cavi. Il conglomerato cinese Dalian Wanda ha acquisito per 1,09 miliardi di franchi la società di Zugo Infront Sports & Media, che commercializza i diritti di ritrasmissione di grandi eventi sportivi, tra cui la Coppa del mondo di calcio.

Due altre transazioni importanti riguardano Roche, che ha assunto il controllo della americana Foundation Medecine (analisi molecolare e genomica) e della società biotecnologica francese Trophos, per un prezzo massimo di rispettivamente 1,2 miliardi di dollari e 470 milioni di euro.

Secondo EY, a causa dell'esperienza limitata con una situazione di tassi d'interesse negativi in Svizzera, è difficile prevedere gli effetti a lungo termine della decisione della BNS in merito al cambio valutario ed al rafforzamento del franco. Il rincaro del franco - nota - fa aumentare il potere d'acquisto delle aziende elvetiche che cercano opportunità all'estero, ma spinge anche gli imprenditori a migliorare i risultati operativi spostando la produzione oltre confine e riducendo i costi in patria.

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