Il vicepremier serbo Rasim Ljajic sottolinea che nella regione non vi è una disponibilità a confrontarsi con il passato
BELGRADO - Scettico sul processo di riconciliazione nei Balcani si è detto Rasim Ljajic, vicepremier serbo che è stato a lungo a capo del consiglio serbo di cooperazione con il Tribunale penale internazionale dell'Aja (Tpi), che cessa l'attività a fine anno.
In una intervista all'emittente regionale balcanica N1, Ljajic ha detto che nella regione non vi è una disponibilità a confrontarsi con il passato. «Nessuna delle parti è disposta a spostarsi di un millimetro, e io sono molto scettico sulla possibilità di arrivare a una riconciliazione. È un tema che si affronta con difficoltà», ha affermato il vicepremier serbo.