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L'ex presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner ha detto ieri che l'imputazione si basa «su fatti che non esistono». Lo scopo? Colpire chi si oppone al Governo Macri
BUENOS AIRES - L'ex presidente argentina Cristina Fernandez de Kirchner ha detto ieri che l'imputazione per tradimento della patria della quale è l'oggetto fa parte di «una causa inventata in base a fatti che non esistono», il cui vero scopo è colpire chi si oppone al governo di Mauricio Macri.
In una affollata conferenza stampa, poche ore dopo che il giudice Claudio Bonadio ha richiesto il suo arresto cautelare, Kirchner ha definito l'imputazione «uno sproposito e un abuso, qualcosa che non ha niente a che fare con la giustizia e la democrazia».
«Macri è il direttore dell'orchestra e Bonadio non fa altro che seguire la partitura che gli hanno dato», ha sottolineato l'ex presidente, che ha difeso la liceità dell'accordo firmato dal suo governo con l'Iran nel 2013, riguardo all'inchiesta sull'attentato contro l'associazione ebraica Amia (1994, 85 morti).
«Si è trattato di una iniziativa di politica estera, non giudicabile, discusso e approvato dal Parlamento argentino», ha spiegato, aggiungendo che «la causa non esiste e il delitto non esiste: lo sa Bonadio, lo sa Macri, lo sanno tutti».
