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ISRAELEGerusalemme, la Lega Araba teme scontri e violenze

07.12.17 - 17:09
Il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, «ha messo in guardia da un'escalation della tensione»
Keystone / AP
Gerusalemme, la Lega Araba teme scontri e violenze
Il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, «ha messo in guardia da un'escalation della tensione»

TEL AVIV - Il segretario generale della Lega Araba, Ahmed Aboul Gheit, «ha messo in guardia da un'escalation della tensione e della violenza nei territori palestinesi occupati e in particolare a Gerusalemme». Lo scrive un comunicato dell'organizzazione dei Paesi arabi.

Aboul Gheit, ha affermato che la «respinta e denunciata» decisione dell'amministrazione americana su Gerusalemme «è responsabile di aver aggravato le tensioni e di aver provocato la collera palestinese e di tutto il mondo arabo».

«Le autorità dell'occupazione», ossia gli israeliani, «tentano di sfruttare l'occasione per aggravare la situazione ad Al-Qods», Gerusalemme, ha sostenuto nella nota il portavoce della Lega araba, Mahmoud Afifi. «Concertazioni arabe si svolgono al più alto livello per adottare una posizione araba unificata che sia all'altezza della decisione americana, ingiustificata e inaccettabile», si avverte nel comunicato.

«È come giocare col fuoco» - «Al tavolo non abbiamo discusso» delle possibili ripercussioni dopo la decisione del presidente Usa Donald Trump di spostare l'ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme, ma «nei faccia a faccia» tra ministri è stata espressa «preoccupazione. È come giocare col fuoco».

Così il ministro dell'Interno estone Anders Anvelt (presidenza di turno del Consiglio Ue), alla domanda sulle reazioni espresse dai ministri alla riunione Affari interni dell'Ue.

La posizione della diplomazia Ue «lascia perplessi» - La posizione del capo della diplomazia Ue, Federica Mogherini, «lascia perplessi». Lo ha detto il ministero degli Esteri di Israele in risposta alle affermazioni giunte da Bruxelles.

«L'insistenza che Gerusalemme non sia la capitale di Israele è la negazione - ha detto Emmanuel Nahshon portavoce del ministero - di un indiscutibile fatto storico. Ogni negazione di questa semplice verità allontana la pace creando aspettative nei palestinesi che sono fuori dalla realtà».

Re Abdallah teme «ripercussioni pericolose» - Nel corso del loro incontro ad Amman re Abdallah di Giordania e il presidente palestinese Abu Mazen hanno convenuto che la decisione Usa di riconoscere Gerusalemme come capitale di Israele «rappresenta una violazione del diritto internazionale e delle risoluzioni della legittimità internazionale». Essa rischia inoltre di avere «ripercussioni pericolose e di ferire i sentimenti di musulmani e di cristiani nel mondo arabo e islamico». Lo rende noto l'agenzia di stampa giordana Petra.

Re Abdallah ha assicurato ad Abu Mazen il suo pieno sostegno ai palestinesi nel difendere il loro status storico e legale a Gerusalemme, e i loro sforzi di edificare uno Stato palestinese con Gerusalemme est per capitale. Il monarca hashemita e il presidente dell'Anp hanno anche affermato che ogni tentativo di alterare lo status quo a Gerusalemme «è destituito di fondamento» e potrà solo causare nuove tensioni e violenze, nella regione e nel mondo. Per prevenire questi rischi, hanno concluso, occorre uno sforzo internazionale coordinato.


 
 


 

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