Cerca e trova immobili

STATI UNITI L'ex consigliere di Obama replica a Trump: «Sei un bugiardo»

04.03.17 - 16:50
«Nessun presidente può ordinare un'intercettazione. Queste restrizioni sono state messe in atto per proteggere i cittadini da gente come te» ha continuato Ben Rhodes
L'ex consigliere di Obama replica a Trump: «Sei un bugiardo»
«Nessun presidente può ordinare un'intercettazione. Queste restrizioni sono state messe in atto per proteggere i cittadini da gente come te» ha continuato Ben Rhodes

WASHINGOTN - "Solo un bugiardo può montare un caso su questo. Nessun presidente può ordinare un'intercettazione. Queste restrizioni sono state messe in atto per proteggere i cittadini da gente come te".

Cosi' Ben Rhodes, uno dei fedelissimi di Barack Obaama, ex vice consigliere per la sicurezza nazionale, replica su Twitter a Donald Trump che ha accusato il suo predecessore di aver messo i telefoni della Trump Tower sotto controllo.

Rhodes, rivolgendosi poi a chi ha applaudito il discorso di Trump in Congresso, attacca: «È ancora 'presidenziale' chi chiama il suo predecessore malato?».

Breitbart News - C'è il sito di ultradestra Breitbart News, già guidato da Steve Bannon - attuale capo stratega del presidente americano - dietro le accuse di spionaggio di Donald Trump contro il suo predecessore Barack Obama: ne è convinto il quotidiano britannico The Independent.

L'Independent cita un articolo firmato da Joel Pollak e pubblicato ieri su Breitbart News. Nell'articolo, dal titolo 'Mark Levin al Congresso: indagate sul 'golpe silenzioso' di Obama contro Trump', Pollak parla delle accuse lanciate dall'avvocato e scrittore conservatore americano Mark Levin contro Obama.

E scrive che nel giugno del 2016 l'amministrazione Obama chiese alla Foreign Intelligence Surveillance Court (FISA) il permesso di monitorare le comunicazioni tra Trump e vari suoi consiglieri: richiesta che venne respinta.

L'amministrazione Obama presentò un'altra richiesta alla FISA a ottobre, prosegue Pollak, questa volta riguardante un server nella Trump Tower e sospetti collegamenti con banche russe. La richiesta venne accolta, non venne trovato nulla, ma le intercettazioni continuarono per ragioni di "sicurezza nazionale", sottolinea Pollak, che a sua volta cita un articolo di Andrew McCarthy sulla rivista conservatrice National Review.

Da parte sua, scrive sempre Pollak, Levin definisce tattiche da "Stato di polizia" i presunti tentativi di Obama di minare la campagna elettorale di Trump e la nuova amministrazione. E suggerisce che le azioni di Obama dovrebbero essere oggetto di un'indagine del Congresso.
 
 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE