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COREA DEL NORDAnnunciato lo stop ai test nucleari e missilistici

21.04.18 - 09:14
«Non c'è n'è più bisogno. Chiuderemo anche il sito dei test nel nord del Paese»: ha dichiarato Kim Jong-un
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Annunciato lo stop ai test nucleari e missilistici
«Non c'è n'è più bisogno. Chiuderemo anche il sito dei test nel nord del Paese»: ha dichiarato Kim Jong-un

PYONGYANG - «Siamo in una nuova fase della storia. La Corea del Nord non effettuerà più test nucleari e missilistici, non ce n'è più bisogno». L'annuncio del leader del regime di Pyongyang, Kim Jong-un arriva a sorpresa, in vista dei due storici summit con il presidente sudcoreano Moon Jae-in, il prossimo 27 aprile, e con il presidente americano Donald Trump nelle settimane successive.

Un trattato di pace - Kim parla al comitato centrale del Partito dei Lavoratori, e il suo intervento segna una vera e propria svolta. Se tutto andrà come deve andare, nulla sarà più come prima, e finalmente ci sarà un trattato di pace che porrà formalmente fine alla guerra di Corea, sostituendo l'armistizio del 1953. Ma soprattutto cesserà la minaccia che per anni il regime nordcoreano ha costantemente rivolto agli Stati Uniti e ai suoi alleati nel sudest asiatico, Corea del Sud e Giappone in prima linea, agitando lo spettro sia di una guerra convenzionale che di una guerra atomica.

«Opportunità storica» - «Non c'è più bisogno di test nucleari o di test missilistici, e chiuderemo anche il sito nucleare nel nord del Paese», quello dove sono stati compiuti gli ultimi sei esperimenti atomici, ha promesso Kim rivolgendosi al partito a all'intero Paese. Ora - ha proseguito, secondo quanto riporta l'agenzia di stato nordcoreana Kcna - bisogna cogliere «l'opportunità storica» di un riavvicinamento con gli altri paesi e di un pieno riconoscimento della Corea del Nord da parte della comunità internazionale, concentrandosi - ha sottolineato il leader assoluto di Pyongyang - sulla ripresa economica. La speranza è quella che presto possano essere gradualmente ritirate le sanzioni.

Trump: «Grande notizia» - Esulta Donald Trump, che ha twittato subito dopo la breaking news sull'annuncio di Kim: «Una grande notizia per il mondo intero. Grandi progressi! Non vedo l'ora di partecipare al nostro summit», ha scritto il tycoon. Prima ci sarà l'incontro tra Kim e Moon Jae-in, che intanto possono già godere della prima linea diretta della storia installata ai massimi livelli tra Corea del Nord e Corea del Sud, con una telefonata tra i leader dei due Paesi attesa nelle prossime ore o nei prossimi giorni. L'ufficio presidenziale sudcoreano ha accolto con favore l'annuncio della Corea del Nord sottolineando «progressi significativi» verso la denuclearizzazione della penisola coreana.

Lo scetticismo del Giappone - Il ministro della Difesa giapponese Itsunori Onodera giudica invece «insufficiente» l'annuncio della Corea del Nord. Da Washington, dove si trova in visita per un colloquio con il suo omologo statunitense Jim Mattis, Onodera ha detto che nella dichiarazione di Pyongyang non c'è un riferimento diretto agli esperimenti dei missili a corto e medio raggio, aggiungendo che «la comunità internazionale richiede alla Corea del Nord di eliminare tutte le armi di distruzione di massa e abbandonare il progetto di sperimentazione dei missili balistici in maniera irreversibile e verificabile».

Onodera ha proseguito che non è ancora giunto il momento di ridurre la pressione sul Paese eremita, e che sarebbe naturale apprendere anche una data di scadenza del processo di denuclearizzazione e di rinuncia al programma missilistico.

Il premier giapponese Shinzo Abe ha accolto con favore la decisione di mettere fine alle attività missilistiche e nucleari, ma ha aggiunto che Tokyo continuerà a monitorare attentamente le mosse del regime: «Giudichiamo l'annuncio come una risoluzione positiva ma le politiche del nostro governo non cambieranno fino a quando non vedremo l'irreversibilità del processo di denuclearizzazione della penisola coreana», ha detto Abe. Anche il vice premier Taro Aso, dal vertice del G20 di Washington, avverte che «è prematuro credere che la Corea del Nord sia veramente pronta a rinunciare alle sue armi di distruzione di massa».

L'invito alla prudenza - Gli osservatori invitano comunque alla prudenza. L'annuncio di Kim non significa che il regime di Pyongyang smantellerà il suo arsenale e il suo potenziale atomico. Tutto quello realizzato e costruito finora resta in piedi. Ma se Kim manterrà la promessa della completa denuclearizzazione, una soluzione sarà trovata al tavolo dei futuri negoziati. Nella speranza che gli impegni presi dal regime nordcoreano possano essere facilmente verificati, eventualmente dagli ispettori internazionali.

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