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CILEPapa Francesco colpito alla testa da un giornale

16.01.18 - 18:50
Il Pontefice era a bordo della "papamobile" ma l'incidente non gli ha tolto il sorriso
Papa Francesco colpito alla testa da un giornale
Il Pontefice era a bordo della "papamobile" ma l'incidente non gli ha tolto il sorriso

SANTAGIO DEL CILE - Mentre passava tra le decine di migliaia di fedeli lungo le strade di Santiago del Cile a bordo della "papamobile", papa Francesco è stato colpito oggi alla testa da un quotidiano lanciato da qualcuno tra la folla.

Il Papa, che non ha smesso di sorridere, si è semplicemente girato volgendo lo sguardo ai suoi piedi per vedere di cosa si trattasse. Il video dell'episodio, comunque, è rimbalzato sulle tv e sui principali siti web.

Le parole sugli abusi «non bastano» - Le vittime degli abusi sessuali commessi da religiosi cattolici in Cile hanno espresso oggi la loro insoddisfazione per le parole con cui Papa Francesco si è riferito oggi alle colpe della Chiesa riguardo a questi scandali.

«Basta con i perdoni, basta con la vergogna: ora è arrivato il momento dell'azione», ha detto Juan Carlos Cruz - una delle vittime del sacerdote Fernando Karadima - che ha definito «inaccettabile» la presenza del vescovo di Osorno, Juan Barros, nella prima messa celebrata dal papa in Cile.

Anche il gesuita Felipe Berrios ha detto che «la presenza di Barros nella messa dei vescovi è stata una provocazione», aggiungendo che «dopo quello che ha detto il papa avrebbe dovuto la dignità di non partecipare, perché pone il Papa in una situazione difficile».

In visita al penitenziario femminile di Santiago - Papa Francesco è al Centro penitenziario femminile di Santiago, dove svolge una breve visita. Al suo arrivo ha salutato alcune detenute con i piccoli figli in braccio.

Una, incinta, ha ricevuto la benedizione del Pontefice. Anche all'interno, in un clima di grande festa tra le centinaia di detenute presenti nel salone dell'incontro, il Papa si è intrattenuto in particolare ad abbracciare e baciare i tanti figli delle recluse che gli venivano avvicinati.

Pedofilia causa sospetti su tutto il clero - Parlando al clero cileno del «dolore che hanno significato i casi di abusi contro minori», il Papa ha detto: «Dolore per il danno e la sofferenza delle vittime e delle loro famiglie, che hanno visto tradita la fiducia che avevano posto nei ministri della Chiesa».

«Dolore per la sofferenza delle comunità ecclesiali; e dolore anche per voi, fratelli, che oltre alla fatica della dedizione avete vissuto il danno provocato dal sospetto e dalla messa in discussione, che in alcuni o in molti può aver insinuato il dubbio, la paura e la sfiducia», ha affermato.

«So che a volte avete subito insulti sulla metropolitana o camminando per la strada; che andare 'vestiti da prete' in molte zone si sta "pagando caro"», ha sottolineato il Pontefice. «Per questo - ha aggiunto - vi invito a chiedere a Dio che ci dia la lucidità di chiamare la realtà col suo nome, il coraggio di chiedere perdono e la capacità di imparare ad ascoltare quello che Lui ci sta dicendo».

«Conosco il dolore che hanno significato i casi di abusi contro minori e seguo con attenzione quanto fate per superare questo grave e doloroso male», ha affermato Papa Francesco facendo eco a quanto detto dal cardinale Ricardo Ezzati Andrello, arcivescovo di Santiago: «La vita presbiterale e consacrata in Cile ha attraversato e attraversa ore difficili di turbolenza e sfide non indifferenti. Insieme alla fedeltà della stragrande maggioranza, è cresciuta anche la zizzania del male col suo seguito di scandalo e diserzione».

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