Cerca e trova immobili

FRANCIACaso del piccolo Grégory, la svolta quasi 35 anni dopo

15.06.17 - 18:16
Il bambino di quattro anni e mezzo fu trucidato nel 1984
Caso del piccolo Grégory, la svolta quasi 35 anni dopo
Il bambino di quattro anni e mezzo fu trucidato nel 1984

PARIGI - Quasi 35 anni dopo la sua morte in Francia arrivano nuovi sviluppi nel caso del piccolo Gregory, il bambino di quattro anni e mezzo trucidato nel 1984. La sua fine resta ancora oggi uno dei più intricati enigmi della cronaca francese.

Dagli ultimi elementi dell'indagine, per cui tre membri della famiglia Villemin sono ora in stato di fermo, emerge che «diverse persone hanno partecipato al crimine», ha annunciato oggi il procuratore generale di Digione, Jean-Jacques Bosc, precisando però di non avere la soluzione. «Non vengo a dirvi che il caso è risolto. Non so chi sia l'autore». Ma «pochi giorni prima di passare all'azione, vennero effettuati dei sopralluoghi e una sorveglianza, da parte di un uomo con i baffi a volte accompagnato da una donna».

I tre fermati sono il prozio e la prozia del piccolo Grégory, nonché una cognata. I tre fermati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Interrogati, nel quadro di libere audizioni, anche i nonni Villemin, ormai molto anziani.

Trentatre anni fa mancavano gli strumenti per individuare tracce di Dna sui reperti. Ma nel 1999, poi nel 2008 e nel 2013, i progressi scientifici hanno consentito che il caso venisse riaperto. Oggi per la prima volta viene evocata la possibilità di un "crimine collettivo".

Il fascicolo venne riaperto grazie al dna ritrovato su una missiva indirizzata nove mesi dopo la scoperta del corpo del bimbo con mani e piedi legati nelle acque del fiume Vologne, nei Vosgi, a sei chilometri da casa, al nonno Albert. «Famiglia Villemin - recitava il testo - avrò la vostra pelle: la prossima vittima è Monique», cioè la nonna, moglie di Albert. Un'altra lettera era stata ricevuta all'indomani del 16 ottobre 1984, giorno del ritrovamento del cadavere, dai genitori: «Tuo figlio è morto. Mi sono vendicato».

Il giallo resta per ora irrisolto, ma forse - quasi 33 anni dopo - la soluzione è più vicina.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE